Editoriali
Il Coni torni alle Province, come un tempo
(di Gianni Bondini)* – Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, rispetta gli avversari politici e non li considera mai dei “nemici“. Questo gli fa onore. Per questa ragione, sopra ogni altra considerazione, non ha criticato, come si doveva, la cancellazione dei 102 Comitati Provinciali del Coni. Sostituiti dai “Coni Point“.
La candidatura “folle”: la Turchia arrivò ad un punto dall’assegnazione di Euro2016
(di Marcel Vulpis) – Anche nel settore dei “bid” sportivi qualcuno dovrebbe iniziare a fare chiarezza e a comprendere che non tutte le nazioni hanno le caratteristiche (in termini per esempio di stabilità politica oltre che economica) per organizzare grandi eventi sportivi. E’ quello che è successo anni fa con
Portogallo campione d’Europa 2016. Da underdog a big team
(di Marcel Vulpis) – La favola del calcio è anche questa: una squadra (Portogallo) portata in finale come vittima sacrificale supera, a sorpresa, la Francia padrona di casa. Da underdog a big team in una sola notte. Il tutto poi aggravato dall’uscita repentina, nel primo tempo, dal rettangolo di gioco
Toh, chi si rivede: Mr Bee Taechaubol. Rilancia sul Milan
Se non fosse calcio, penseremmo di vivere l’episodio di una telenovela sudamericana. Mentre l’intermediario Sal Galatioto chiede ancora qualche giorno per chiudere l’affare AC Milan, ecco rispuntare il nome di Mr. Bee Taechaubol. Il broker asiatico ha diffuso un comunicato in cui si spertica di lodi sul brand rossonero, rinnovando
Serie A: l’invasione dei retro sponsor. Opportunità o segnale di crisi?
(di Marcel Vulpis) – Fino a pochi anni fa la maglia da calcio dei club di A era sacra: al massimo al suo interno trovavano spazio due marchi sponsor, quello tecnico (già la proliferazione degli “omini” Kappa sulle spalle di alcune maglie ha fatto storcere il naso ai puristi delle
Germania-Italia finisce ai rigori (7-6). Eliminati ma si esce a testa alta
(di Marcel Vulpis) – Usciamo a testa alta con i campioni del mondo, costringendoli prima ai supplementari (pareggiando 1-1) e poi ai rigori (7-6 per loro), dove, per almeno due volte, siano stati ad un passo da eliminarli. I campioni del mondo in carica ci hanno affrontato modificando il loro