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ISIS: dopo Parigi, toccherà a Londra, Washington e Roma

E’ la capitale dell’abominio e della perversione“. Con queste parole farneticanti, l’Isis ha rivendicato ufficialmente gli attacchi di Parigi.
E’ di 129 morti (tra questi anche l’italiana Valeria Solesin) e 352 feriti l’ultimo bilancio della notte di terrore a Parigi, con la raffica di attentati rivendicati dall’ISIS, che ha compiuto una strage in sette luoghi diversi, con i blitz più gravi in una sala concerti dove si esibiva un gruppo heavy-metal americano (all’interno del teatro Bataclan) e allo Stade de France, dove era in corso il match di lusso Francia-Germania.

Secondo gli inquirenti, dei sette terroristi rimasti uccisi, sei si sono fatti saltare con una cintura esplosiva. “Agivano da professionisti – hanno raccontato testimoni – colpi singoli con i kalashnikov, tutti ben mirati”. L’Isis, nel frattempo pubblica video di minacce alla Francia: “non vivrete in pace finchè continueranno i bombardamenti”.

La Tour Eiffel, simbolo di Parigi, resterà chiusa “fino a nuovo ordine”.

Lo ha comunicato la società che gestisce il monumento d’Oltralpe. Chiusi anche i cinema multisala delle catene UGC, Gaumont e MK2 per tutta la giornata di ieri.

“Gli attentati di Parigi sono il segno della debolezza, e non della forza, dei terroristi”, è quanto ha dichiarato Daniele Lazzeri del think tank di geopolitica Il Nodo di Gordio. “Il jihaidismo in Europa non ha la forza di colpire grandi obiettivi, non a caso colpisce bersagli minori, uccidendo cittadini inermi in condizioni di sicurezza relative. Sono stati attaccati dei semplici luoghi di aggregazione del tempo libero e non dei luoghi simbolo. Questo massacro deve però indurre l’Europa tutta a farla finita con i suoi tentennamenti e intervenire in campo contro le milizie del Califfo”.

Una risposta politica è arrivata da Scelta Civica, partito di governo.

“La priorità assoluta è interrompere ogni forma di finanziamento al terrorismo islamista, con un’azione coordinata dei governi di tutti i paesi liberi. C’è bisogno di un’attività di polizia e di intelligence informatica e finanziaria. Ma soprattutto, l’Occidente e l’Europa debbono ricercare e ottenere l’autonomia energetica: se il prezzo del petrolio scendesse a 20 dollari al barile, toglieremmo potere e risorse a quei finanziatori occulti che oggi usano anche i proventi del petrolio e del gas per irrobustire le forze dell’Isis e di tanti altri gruppi terroristici collaterali”. Lo dichiara in una nota Gianfranco Librandi di Scelta Civica.

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Redazione

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