All newsSerie A - Serie B

Paddy Power lancia la nuova campagna #Allacciamoli. Il Comune di Roma in prima fila.

Il lancio delle attività della campagna è stato
sancito con la presentazione ufficiale nella prestigiosa sala della Protomoteca
del
Comune di Roma in occasione
della conferenza stampa “Lo sport contro l’omofobia” organizzata dalla
Presidenza dell’Assemblea Capitolina. Alla presenza di numerose autorità
rappresentative sia del mondo istituzional-politico che di quello sportivo, il
Sindaco On. Prof.
  Ignazio Marino e l’On.
Valeria Baglio; Presidente dell?assemblea Capitolina, hanno aperto un tavolo di
lavoro con l’obiettivo di sostenere attraverso lo sport e con lo sport il
contrasto a qualsiasi forma di discriminazione per orientamento
sessuale-affettivo.

 

La campagna promossa da Paddy Power prende così il
via con il sostegno e l’impegno sancito dalle autorità lì presenti e si
articolerà per una settimana – dal 23 febbraio al 2 marzo – su canali online e
offline dando seguito a quanto fatto nel 2014 visto anche
l’enorme successo ottenuto sia in termini di
adesioni che di visibilità mediatica.

 

L’obiettivo è allargare il coinvolgimento tra le massime istituzioni sportive: campioni e
campionesse del mondo del calcio, del basket, del rugby, del football americano
e della pallavolo e una serie di testimonial dello star system. Tutti uniti
affinchè venga data ulteriore forza ai messaggi della campagna
contro l’omofobia
che
– secondo dati dell’Agenzia per i
diritti Fondamentali (FRA) dell’Unione Europea – incide sulla vita di quasi 4
milioni di persone in Europa, ostacolandone il benessere, le relazioni, le
aspirazioni, la carriera, fino a comprometterne lo stato di salute o
addirittura, in alcuni casi,  la sopravvivenza.  Tra i tanti personaggi coinvolti
nell’iniziativa, il campione della Roma Radja
Nainggolan
, tra gli “Ambassador” ufficiali della campagna.

 

Le modalità di adesione sono semplici: tutte
le leghe e i club di calcio, basket, rugby e volley riceveranno i lacci
arcobaleno da indossare durante le competizioni del week end dal 27 febbraio al
2 marzo per dimostrare ancora una volta che “cambiare gli schemi” è possibile, quegli schemi che spesso altro
non sono che dei pregiudizi.

Quest’anno Paddy Power non si limita a
lanciare un messaggio, ma vuole fare qualcosa di concreto per la realizzazione
di contenuti divulgativi e di informazione contribuendo  alla costruzione di una cultura inclusiva
della diversità. A questo scopo sarà costituito un Osservatorio sull’omofobia nello
sport
. L’intento è quello di promuovere studi e ricerche per
identificare la percezione sul tema dell’omofobia e sulle conseguenze di
discriminazione e diffondere un codice etico inclusivo e rispettoso delle differenze
individuali incentivando tutto il mondo dello sport ad aderirvi.

 

 

“Lo scorso anno,
con la prima edizione della campagna, abbiamo lanciato un messaggio forte e
provocatorio, che ha raccolto uno straordinario consenso. Oggi portiamo la
campagna ad un livello successivo” – ha dichiarato Alessandro Scordari, Responsabile Relazioni Istituzionalo di Paddy Power Italia – “Quello di
fare sistema con le diverse istituzioni coinvolte affinchè il messaggio di
contrasto risulti ancora più concreto. Proprio in quest’ottica, per il 2015
abbiamo l’obiettivo di arrivare all’istituzione dell’Osservatorio sul fenomeno
dell’omofobia nello sport. Un progetto che vuole affermare come lo sport debba essere sempre più
rappresentativo di un mondo accogliente, positivo e libero da discriminazioni
di ogni tipo”.

“Il cambiamento culturale, la
distruzione di pregiudizi e stereotipi è una responsabilità di tutti e tutte,
istituzioni prima di tutto ma anche, tra gli altri, attori economici,
professionisti, cittadini” – dichiara Paola Brandolini, Presidente ArciLesbica“Questa campagna
contro l’omo e la lesbofobia nello sport mette al centro proprio questo.
Indossare i laccetti della campagna per squadre intere, atleti e atlete,
significa assumersi la responsabilità di contribuire al cambiamento degli
schemi culturali che quando avverrà in modo vero, renderà migliore la vita di
lesbiche e gay, non solo in campo ma anche fuori nella vita di tutti giorni. E’
la più importante partita che chiunque possa giocare, quella che ha come premio
libertà e rispetto per le scelte di vita di ognuno.

“La cultura dell’inclusione e del
rispetto” – interviene Flavio Romani, Presidente di Arcigay – “è senza
dubbio uno degli antidoti più efficaci contro l’omofobia. Allacciare un
paio di lacci rainbow alle proprie scarpe può sembrare un gesto semplice, quasi
banale. Eppure attraverso quel gesto passa un messaggio di accoglienza
importantissimo, che riduce la distanza tra le persone gay e lesbiche  e
gli ambienti in cui trascorrono la loro quotidianità. Vedere il proprio
campione o la propria campionessa farsi portatore o portatrice di questo
messaggio non solo inietta coraggio nelle persone che negli ambienti sportivi
faticano a dichiarare il proprio orientamento sessuale, ma modifica
profondamente quegli stessi ambienti. È arrivato il momento di investire su
questo cambiamento, dobbiamo trovare lo schema giusto per regalare a
questo paese una grande vittoria di civiltà”.

E tu, cosa puoi fare per sostenere la campagna? Indossa i lacci color arcobaleno, lancia un messaggio attraverso i
Social, colora Facebook, Instagram e Twitter utilizzando l’hashtag #ALLACCIAMOLI, visita il sito  www.allacciamoli.it.

Per sorprendere un avversario bisogna cambiare gli schemi. Nello sport, come nella vita. Paddy Power, operatore nel mercato del gaming online di origine irlandese, insieme alle Associazioni Nazionali ArciLesbica e Arcigay, lancia, per il secondo anno consecutivo, una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia e la lesbofobia e chiama a raccolta tutto il mondo dello sport nella lotta contro le discriminazioni. Lo slogan scelto – “Cambiamo gli schemi – #allacciamoli” – invita a un semplice gesto: indossare un paio di lacci color arcobaleno, a sostegno dei diritti di tutti.

Previous post

Tavecchio (FIGC) interviene alla Domenica Sportiva (RAI) per parlare del caso Parma

Next post

Caso Parma, Malago' (CONI) non vuole fare sconti

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *