Atletica: Daniele Frongia candidato a Euro2024. Vi spieghiamo le ragioni del “NO” a questa idea.
(di Alberto Morici) – Il 31 dicembre scorso Repubblica.it (sul tema degli Europei di Atletica di Roma2024) ha pubblicato un’interessante riflessione del neo Assessore allo Sport di Roma Capitale: “…Euro2024 è evento internazionale che si tradurrà in occasioni, posti di lavoro, visibilità”. E ancora Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Moda e Sport di Roma, non ha dubbi: “È una scelta in controtendenza con la giunta precedente guidata dalla Raggi. Organizzare a Roma i campionati europei di atletica leggera sarà una straordinaria opportunità per rilanciare l’immagine sportiva, turistica e promozionale della nostra città“.
Proprio il n.1 dello sport capitolino ha dato un giudizio molto severo sul lavoro della precedente giunta. Nello specifico parliamo del “NO” alle Olimpiadi di Roma 2024, deciso dall’ex sindaca Virginia Raggi assieme all’assessore allo sport dell’epoca (il pentastellato Daniele Frongia). Un “NO” pesantissimo (nella foto in primo piano) che ha bruciato idealmente, in una sola giornata, oltre 1 miliardo di euro. Ovvero quei soldi che il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) era pronto ad investire a supporto della host city olimpica. Soldi, è bene ricordarlo, finiti nelle casse francesi di Parigi2024, che ancora ringrazia per l’autogol in esame. Un miliardo di investimenti che avrebbe fatto da volano al rilancio della Capitale e che oggi vediamo piuttosto nel potenziamento delle infrastrutture della capitale transalpina.
E qui veniamo alla cronaca delle ultime ore. Chi si sta candidando, da alcune settimane, al ruolo di Direttore Generale degli Europei di Atletica di Roma2024? A sorpresa proprio Daniele Frongia, l’uomo del “NO” alle Olimpiadi di Roma2024. Il quotidiano “LaVerità“ ha fatto lo scoop e tra il quotidiano politico nazionale e lo stesso Frongia è nato un botta e risposta mediatico.
Purtroppo il “NO” alle Olimpiadi resterà come un marchio d’autore nel “cv” dell’ex assessore Frongia. Non ci interessa sinceramente entrare nel merito del suo curriculum. Frongia, ad esempio, ritiene di avere una “comprovata” esperienza manageriale, anche se forse non si accorge, nella sua replica al quotidiano diretto da Franco Bechis, che parla solo di incarichi collegati a filo doppio al ruolo politico-istituzionale esercitato negli ultimi anni. Se non fosse stato assessore allo sport, all’epoca, nessuno l’avrebbe chiamato a fare il commissario degli Europei di calcio. Non è assolutamente una colpa, perchè ha dimostrato di sapersi far eleggere (ma queste sono caratteristiche da politico non da manager), però non può vantare queste capacità relazionali come “titoli” manageriali.
Ma andiamo avanti. Se Frongia sostiene di essere e/o sentirsi un manager affermato vogliamo provare a credergli. Chiediamo, però, ai nostri lettori, qual è quella realtà privata o pubblica che potrebbe mai scegliere un manager, che, nel suo recente passato (il NO alle Olimpiadi è appena del settembre 2016), non ha saputo valutare l’opportunità di una Olimpiade per l’economia del territorio? E qual è quella organizzazione presente/futura che potrebbe mai scegliere un dirigente (politico) che ha lasciato sul terreno 1 miliardo di euro, aprendo la strada alla vittoria di un concorrente (la città di Parigi)?
I transalpini infatti hanno vinto senza gareggiare proprio grazie ai 30 “NO” grillini in Campidoglio. Voi lo scegliereste?
Purtroppo, ciascuno di noi ha un “track record” (positivo e/o negativo) e le scelte che facciamo segnano la nostra vita (anche professionale).
A Frongia auguriamo il meglio, magari, nel futuro, saprà farsi valere come politico, ma il NO a Roma2024 ormai lo seguirà come una ombra, soprattutto se continuerà a nutrire ambizioni nel mondo dello sport.
Le scelte (tutte consapevoli sotto il profilo politico) che ha fatto, nell’autunno del 2016, le stiamo pagando ancora oggi (come cittadini e addetti ai lavori) e questo il mondo dello sport capitolino non glielo perdonerà mai.
Alla Fondazione che sta gestendo la selezione dei manager di Roma Euro2024 resta solo una scelta, per evitare eventuali pesanti contestazioni (soprattutto davanti al TAR): ovvero riprendere i cv dei candidati (ne hanno ben 5) e fare, una volta per tutte, una scelta manageriale al 100%. Non è più una questione di metodo, ma solo ed esclusivamente di merito.
Ricordiamo, per la cronaca, che la scelta spetta solo a questi soggetti: Il Comune di Roma (alla luce delle dichiarazioni di Onorato riteniamo che il Comune sia il primo a non votarlo), il Dipartimento dello Sport della presidenza del Consiglio, (vedremo cosa uscirà dalla visita alla Camera del dimissionario Mario Draghi), Sport e Salute Spa e Coni (non ci risulta che Giovanni Malagò abbia mai dimenticato lo “schiaffo” della Raggi alle Olimpiadi), oltre, chiaramente, alla Federazione italiana di atletica leggera (l’atletica per la cronaca è la “regina” delle Olimpiadi – pertanto anche il presidente Stefano Mei non crediamo possa mai votarlo se userà la “ragione” e il “buon senso”, soprattutto in ambito politico).
E la scelta è da fare in tempi veloci, perchè in Europa qualcuno potrebbe anche chiedere chiarimenti in merito. Non capiscono infatti cosa stia succedendo ancora una volta a Roma.
Speriamo che, anche questa volta, non sia colpa del termovalorizzatore della Capitale. Piace sempre (sembra in determinati ambienti) come scusa o pezza a colori.
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