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La decrescita felice dei Red Devils

(di Carmelo Pennisi)* – Jim Ratcliffe, padre padrone del colosso chimico “Ineos”, ha annunciato tagli poderosi al budget del Manchester United, con licenziamenti di 400 persone che arriveranno in tutti i settori del club, compresa la mensa sociale che verrà ridotta ad un mesto fast-food di zuppe e panini. Stesso “dimagrimento” Ratclicffe lo ha imposto alla sua squadra di ciclismo, una delle dominatrici dello sport a due ruote dell’ultimo decennio. La crisi della chimica europea, grave quanto quella dell’automotive, ha messo i conti di “Ineos” in una situazione imbarazzante, in buona compagnia di tutto il comparto chimico tedesco. Debolezza della domanda, costi elevati di produzione (causati dall’impennata del costo dell’energia), calo dei prezzi e importazioni più economiche(la solita Cina), hanno messo in ginocchio uno dei comparti piu’ importanti dell’industria globale, ed ecco spiegato il perchè della frenata di Ratcliffe nella sua diversificazione degli investimenti. E’ una delle conseguenze del conflitto ucraino, condotto più sul piano ideologico/retorico che pragmatico, e di cui, temo, ancora continueremo a pagare le conseguenze, a causa del comportamenti isterico/emotivo della nostra politica continentale.

Il fin qui disastroso Keir Starmer si sta distinguendo nell’esortare una politica di riarmo e nella criminalizzazione della figura di Vladimir Putin, continuando la dissenata linea di Boris Johnson. Si continuano a fare paragoni, tra l’infantile e l’ignorante, con Hitler e la politica, sbagliata, di “Appeseament” degli anni 30 del secolo scorso, e si paventa una invasione russa in Europa, che dovrebbe essere opera di quello stesso esercito che non è riuscito in tre anni di guerra a prendersi tutto il “Donbass”, pur lasciando 800.000 caduti sul campo.

Il giochino è sempre lo stesso: mettere una paura fottuta all’opinione pubblica, darle l’impressione dell’apocalisse imminente, per poi prendere provvedimenti lacrime e sangue con il suo assenso impaurito. L’intervento di Mario Draghi sulla necessità di fare un debito europeo di 800 mld l’anno per il riarmo(non si capisce per quanti anni), dimostra come è ancora una volta la “Casa Bianca” a dettare il tempo della vita del Vecchio Continente. E così mentre l’America si prende le terre rare ucraine e continua a produrre automobili a motore a combustione, noi paghiamo il gas come fosse oro, smantelliamo il settore automotive, mandiamo a ramengo la chimica, distruggiamo il Welfare, mortifichiamo sanità e stipendi, aumentiamo le spese militari per fermare un “Hitler” inesistente.

Sembrerebbe la sinossi di un film commedia paradossale di Mel Brooks o Woody Allen, invece purtroppo si sta parlando della realtà. Tutto questo mentre nelle università si manifesta contro fascismi immaginari e sostegno “propal” su cui non abbiamo, come Europa, nessuna incidenza. Fomentati da “rivoluzionari del domingo” cinquantenni e sessanteni, seduti comodamente in poltrona e con capacità culturali basate piu’ sull’intuito che sullo studio, i giovani del nuovo millennio si azzuffano con le forze dell’ordine per un Medio Oriente di cui non sanno niente, e ignorano la presenza della mucca nel corridoio di casa loro. Si preparano a sfilare contro l'”AfD” (seppure in netta crescita), e non si accorgono che in Germania il potere è finito nelle mani dell’ennesimo europeo compiacente con la grande finanza americana. Siamo all’infantilismo ebete. I panini della mensa del Manchester United, una delle squadre più ricche del mondo, non sono che la logica conseguenza. Ma per capirlo bisogna avere il tempo e la voglia di fermarsi a riflettere.

  • giornalista, scrittore e sceneggiatore di film
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