2016: Un anno nel segno dello Sport
(di Marcel Vulpis) – Sarà un 2016 nel segno dello sport. Prima l’Europeo di calcio in Francia, poi durante l’estate l’Olimpiade di Rio de Janeiro in Brasile. In mezzo un campionato italiano di calcio tutto da decifrare (con Inter, Napoli, Fiorentina, Juve e Roma in gara per il titolo nazionale), ma anche la F.1 con un Sebastian Vettel pronto a rilanciarsi per il mondiale dopo la “cura” Marchionne e la MotoGp dove gli addetti ai lavori si aspettano l’ultima zampata da leone di Valentino Rossi in MotoGp (mentre in Moto3 assisteremo per il terzo anno consecutivo alla sfida tra la scuderia Sky-V46 del “Dottore” e il “Team Italia” FMI progetto ideato dal marketing manager Alfredo Mastropasqua). Senza considerare i grandi tornei di tennis, gli Europei in vasca lunga e corta di nuoto, il golf, il basket con l’NBA, il football americano con la finale del Superbowl e il circuito degli sport invernali, che nel mese di gennaio ci consegnano il Tour del Ski nel fondo e il Torneo dei 4 Trampolini nel salto con gli sci.
E’ chiaro che l’evento per eccellenza sarà l’Olimpiade di Rio. Qui l’I-Team azzurro vi arriva con le idee chiare. La concorrenza però è sempre più elevata. Ci sono molte nazioni, che, sfruttando regolamenti ampiamente modificabili e la potenza del denaro (parliamo soprattutto delle nazioni dell’area del Golfo Persico), arriveranno a Rio con ambizioni di vittoria. Abbiamo delle frecce nell’arco con il nuoto (soprattutto Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri), la scherma, il tiro con l’arco, ma il punto dolente sono gli sport di squadra (il calcio per esempio non si è qualificato) e l’atletica leggera, dove una medaglia può arrivare solo dal settore marcia, anche se non c’è da scommetterci troppo.
Speriamo solo che questi grandi eventi sportivi, oltre che di socializzazione tra popoli, non siano l’opportunità per compiere ulteriori atti terroristici (come è successo nel calcio allo Stade de France). L’ombra dell’ISIS è dietro l’angolo e anche i costi della sicurezza a Rio stanno lievitando, attentato dopo attentato all’estero. C’è da augurarsi che le grandi potenze internazionali possano trovare una modalità di azione unica per contrastare un fenomeno che rischia di espandersi in ogni angolo del mondo.
Un ultimo pensiero è sul progetto “Roma2024“. Questo anno sarà centrale per la comunicazione e la divulgazione del progetto, così come per la costruzione di rapporti sempre più saldi con i cosiddetti “grandi elettori” (i membri del CIO chiamati a votare).
Nel 2016 metteremo le basi per la votazione finale di Lima in Perù, nel settembre 2017. Ogni giorno è un mattoncino da mettere sulle fondamenta di questo grande sogno olimpico italiano. E Roma2024 (sotto la guida di Luca Cordero Montezemolo e di Giovanni Malagò per il CONI) deve diventare non il sogno di una intera città (ci mancherebbe anche pensare il contrario), ma di una intera nazione: l’Italia.
Buon 2016 a tutti i nostri lettori e agli operatori professionali del mondo dello sport italiano!
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