Calcio.Internazionale

Editoriali – Quando gli errori partono da lontano. Il caso dei debiti greci mascherati.

Nel calcio, e’ meglio avere i debiti in Grecia. Con una decisione clamorosa, infatti, il ministro delle Finanze ellenico, Ste’ phanos Manos, ha annunciato che il debito di 5,5 miliardi di dracme (circa 35 miliardi di lire) dell’ Olympiakos Pireo verso l’ Erario di Stato e la Banca di Creta sara’ cancellato. Il “buco” risaliva alla gestione del precedente presidente, Koskotas, banchiere e magnate della stampa: sono incriminati i versamenti dovuti allo Stato per la “donazione” all’ Olympiakos del giocatore Lajos Detari e i prestiti ottenuti, a nome della squadra, dalla banca di cui Koskotas era proprietario. Per i suddetti reati, Koskotas sta scontando una condanna in prigione. “Il ministero . ha affermato Manos . non fa regali, ma ripara le ingiustizie”. Nel depositare al Parlamento greco il suo emendamento, il ministro ha anche annunciato che l’ Olympiakos potra’ pagare gli altri debiti verso lo Stato (ancora 30 miliardi di lire) entro 10 anni. 

fonte: CORSERA

(di Marcel Vulpis) – Un articolo del Corriere della Sera del luglio 1993 sul singolare caso dell’Olympiakos, preso come modello-guida del calcio ellenico, ci porta a fare una serie di riflessioni a 20 anni di distanza. Nell’articolo, infatti, viene spiegato come per molti anni le società greche di calcio di serie A siano state “salvate” da una politica nazionale compiacente che portava gli stessi club ad azzerare, in fase di presentazione del bilancio, i debiti contratti con il sistema bancario. Di fatto venivano occultati, ma quattro lustri dopo quegli stessi debiti “mascherati” sono tornati a galla contestualizzati in una situazione economica del Paese vicina al baratro economico-finanziario: un debito pubblico superiore ai 350 miliardi di euro. Ai posteri l’ardua sentenza. 

Previous post

Marketing - Gagà Milano segna il tempo di Honda Gresini

Next post

AGV lancia oggi sul proprio sito il video sul casco Pista GP: la rivoluzione nasce da dentro

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *