Tempi Supplementari -Josefa Idem, dal team di Malagò al MinSport e Pari Opportunità
E il 9 maggio toccherà a un altro neo ministro, Fabrizio Saccomanni all’Economia, scegliere i componenti del consiglio d’amministrazione della Coni Servizi SpA. I tre più due (indicati dal Coni) che terranno le chiavi della “cassaforte” dello sport.
Ma sarà già all’inizio della prossima settimana che si capirà la durata del governo, col voto di fiducia al governo di Enrico Letta (da non confondere con lo zio Gianni, anche lui sostenitore di Malagò). Se il numero dei “sì” sarà elevato, c’è da sperare di avere una certa stabilità. Altrimenti si tornerebbe al voto.
Ma torniamo alla ministro Idem. La ricordiamo in prima fila nelle due conferenze stampa di Giovanni Malagò, sorridente e convincente: “Giovanni rappresenta il nuovo e ce la farà”. Anche quando gli “in poll” (bugiardi) davano sfavorito lo stesso Malagò.
Ci fa sorridere, con una punta di nostalgia, il ricordo di diciotto anni fa (era una sera d’estate del 1995), quando Josefa Idem venne a Roma ospite dell’Uisp. Col figlio Janek in culla, era nato il 30 aprile di quell’anno. Accompagnata dalla maratoneta Gabriella Stramaccioni, ce la trovammo davanti al Prenestino, in una tipica trattoria romana (da Betto & Mary). Aveva già le idee chiare: voleva vincere. E il giorno dopo avrebbe cominciato ad allenarsi nel bacino federale di Castelgandolfo. “Medaglie olimpiche e risultati da ottenere in maglia azzurra”. Josefa Idem li voleva, col suo accento (allora) molto teutonico.
Difatti, allenata dal marito, Guglielmo Guerrini, che col matrimonio l’avrebbe fatta diventare italiana, avrebbe ottenuto ciò che voleva. Con la canoa comincia a undici anni, in quella fetta di Germania che si chiamava Ddr. Si diploma in lingue:inglese, francese e italiano. Si allena con la squadra della Polizai. A Los Angeles 1984 conquista la medaglia di bronzo (in coppia con la Schuttpelz) nel K2. La delusione arriva con le Olimpiadi di Seul 1988: è solo nona nel K1 e a novembre di quell’anno si trasferisce in Italia. Il suo allenatore è,appunto, Guerrini. In azzurro vince il titolo mondiale nel K1.
Nel 1996 ai Giochi di Atlanta è bronzo. E poi, dal 1997 al 2002: tre titoli mondiali, cinque titoli europei e la medaglia d’oro a Sydney 2000. Sospende l’attività agonistica e a maggio 2003 nasce il secondo figlio Jonas. A 40 anni (ci perdoni, non si dice l’età di una signora), ai Giochi di Atene 2004 vince l’argento. S’insinua qualche voce maliziosa sulla sua longevità sportiva. Ma quattro anni dopo, a Pechino 2008, bissa l’argento e a Londra 2012 è quinta, annunciando il suo ritiro. E’ l’atleta donna che ha disputato più Olimpiadi.
In politica non è una matricola: dal 2001 al 2007 è assessore allo Sport a Ravenna nell’Ulivo. Nel 2009 è responsabile dello Sport del Pd dell’Emilia-Romagna e nelle ultime elezioni viene eletta senatrice come capolista del Pd.
Di diventare ministro, ha confessato: “Non me l’aspettavo e mi tremano le gambe“. Ci scusi, ma non le crediamo: per lo sport era una scelta obbligata e che lei non si senta all’altezza non esiste. Anche se il TGUno delle 20,30 l’ha data in quota “Scelta Civica“.
(di Gianni Bondini) – Josefa Idem, ministro dello Sport (e alle Pari opportunità e alle Politiche giovanile) è un altro punto a favore di Giovanni Malagò (neo presidente del CONI). Che c’entra? E’ semplice, la ministro Idem era nella squadra elettorale del presidente del Coni e adesso ne diventa il controllore politico. Mica poco, quando ci sarà da fissare il contributo pubblico al Coni. Anche se Malagò ha scritto nel suo programma “più privato e meno Stato”.
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