Sport&Affari – Sponsor maglia serie A: dopo due anni il campionato italiano torna in territorio negativo
Quest’anno,
invece, il segno meno è pari al 18% e sono ben 4 i club che si presenteranno ai
nastri di partenza (AS Roma, SS Lazio, Hellas Verona e Catania calcio) senza un
main sponsor sulla divisa da gara. Lo sponsor di maglia, ad esclusione dei
ricavi da diritti tv, è la posizione commerciale più ambita per gli investitori
pubblicitari. La decrescita dell’intero settore è un segno dei tempi, ma porta
inevitabilmente gli addetti ai lavori a considerare nuove forme aggiuntive di
comunicazione e co-marketing per rendere maggiormente attrattivi i club di
serie A.
La ricerca sottolinea, tra
l’altro, che si sta creando un vero e proprio “gap” economico tra
grandi e medi/piccoli club. I primi 4 club della classifica in esame, infatti,
pesano per il 75% del mercato totale delle “jersey sponsorship”.
I medi ed i piccoli club debbono,
in tempi brevi, investire maggiormente in marketing (attraverso l’acquisizione
di professionisti di valore) creando sinergie virtuose con gli operatori del
territorio e coinvolgendo i tifosi allo stadio, nel pre e post partita (così
come sta facendo, per esempio, la Lega serie B a sostegno dei suoi 22 club con
una serie di progetti speciali come “B Club”, “B Solidale”
e “B Futura”).
Ormai il mercato italiano ha
bisogno di un acceleratore commerciale, perchè la crisi economica persiste e
potrebbe continuare ancora per ulteriore tempo. Serve una legge sugli stadi,
pur nel rispetto dei vincoli ambientali, per attrarre nuovi investitori (del
settore “real estate”) dall’estero e iniziare a ragionare su nuove
forme di entertainment calcistico utilizzando al massimo le nuove tecnologie.
Dagli Usa ci arriva l’esempio, dello stadio dello Sporting Kansas city (il
Livestrong Sporting Park), franchigia della Major league soccer, dove la
partita è una vera e propria esperienza multimediale per il tifoso, con il
coinvolgimento costante del club e dei suoi sponsor attraverso una serie di
iniziative interattive (maxi screen, tablet speciali e mobile devices sono
integrati per entrare in contatto con i supporter durante la partita).
Non è un caso che questo impianto,
il più tecnologico al mondo, sia costantemente in “sold out”,
nonostante che il livello del soccer a stelle e strisce non sia in linea con la
qualità di quello italiano. Per fare questo, però, i club debbono essere
assistiti da politiche governative finalizzate ad un nuovo “Rinascimento”
dello sport tricolore, con leggi ad hoc sull’impiantistica sportiva e con
investimenti a nove zeri (attesi già da troppo tempo), per esempio, nella
“banda larga”. In questo specifico settore, l’Italia, è bene
ricordarlo, è fanalino di coda in Europa. Un altro primato di cui purtroppo
vergognarsi”. – lo dichiara Marcel Vulpis – direttore dell’agenzia stampa
Sporteconomy
“La 82ima edizione del campionato di calcio di serie A parte domani con il segno “meno”. Dopo un biennio (2012 e 2013) di crescita, nonostante la crisi economica, per la prima volta la “recessione/stagnazione” si inizia a far sentire anche nel mondo del pallone. Lo “Sporteconomy Jersey Sponsor Index”, giunto alla sua 5a edizione fotografa infatti una decrescita del valore globale dei marchi sponsor presenti sulle maglie dei 20 club di serie A: circa 69.25 milioni di euro contro gli 84 milioni di euro della scorsa stagione (dove si era registrata una crescita, rispetto all’anno precedente del 15%).
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