Serie A - Serie B

Editoriale – I rigori di Mario Balotelli e le esaltazioni tv da finti scoop

Invece “Mario” continuava a beffarli tutti nella stessa identica maniera fino a quando, Milan-Napoli, l’ex portiere del Liverpool Pepe Reina gliene ha parato uno. Una casualità? Macché, l’estremo difensore spagnolo se ne è andato giù, lungo la sua destra, così da respingere in maniera perfino semplice il solito tiro del milanista. Che, ovviamente, aveva appena calciato sempre nella stessa direzione. Genio del football? Gli vogliamo assegnare il “Pallone d’Oro” per questo?  Macché… a Reina è bastato dare un’occhiata ai tiri precedenti dell’ormai ex infallibile cecchino milanista per cambiare l’ovvia quotidianità “balotelliana”. Forse perché abituato al modo di vivere inglese. Eccolo lo scampolo di ragionamento, perché lo sviluppo di queste righe non deve riguardare il giudizio arbitrale, il tiro fallito né le capacità da saltimbanco del portiere del Napoli. Deve far pensare alle gesta di personaggi noti che pur compiendo azioni normali, fanno comunque il minimo sindacale ma per certi organi d’informazione pare stiano scoprendo la nuova teoria della relatività. Qui non ci soffermiamo sul becero ragionamento del tifoso, quello che sottolinea il numero dei favori decretati nei confronti d’una squadra o di un’altra. Qui vorremmo semplicemente indossare i guantoni del portiere Reina per “parare” le banalità televisive, le ovvietà di alcuni quotidiani, la superficialità di quella certa informazione che vorrebbe sempre fare “tutta tara”. Impresa tutt’altro che epica da realizzare senza andare a studiare l’informazione di stampo britannico che tanto piace qui da noi, ma che sembra impossibile replicare. Perché le inchieste dei cronisti che vivono e lavorano dall’altra parte della Manica non sono realizzate da novelli Einstein. Più semplicemente, lì vengono raccontate cronache e poi quelle stesse cronache vengono approfondite. Ovvero, avviene l’esatto contrario di quanto accade in Italia, dove i ruoli sono invertiti e adesso è l’inviato di turno che resta imbambolato quando dall’altra parte non sente più rispondere “sono contento di essere arrivato uno”. Crediamo dipenda da quell’idea malsana di realizzare informazione “a peso”, dalla sgangherata voglia di favorire lo “scoop” pure quando non c’è. Dall’idea di trasformare la redazione in un’aia. Come se invece delle uova le galline dovessero covar notizie.
* giornalista sportivo romano (collabora con le più importanti testate nazionali) e scrittore/saggista

(di Massimiliano Morelli)* Magari diventerà perfino superfluo commentare un calcio di rigore sbagliato, ma mi torna alla mente la domanda di un quattordicenne che, dopo tanta esaltazione da parte di certi media per l’ennesimo penalty realizzato da Mario Balotelli, tempo addietro mi disse: “Ma possibile che non hanno ancora capito, i portieri, che li tira tutti dalla stessa parte?”. La domanda m’aveva incuriosito e da allora avevo iniziato a osservare l’attaccante del Milan che davvero, come spiegava Leonardo, portierino d’una squadretta di paese, “li tirava tutti dalla stessa parte, sempre col piattone destro”. Insomma per un numero uno che gioca in serie A non ci sarebbe voluto poi tanto per indovinare l’angolo di battuta dei tiri dagli undici metri calciati dal campione bresciano. 

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