Editoriale – Anche l’AS Roma comunichi agli azionisti, come ha fatto la Juventus, i dettagli della sponsorship tecnica con Nike
“Siamo davvero entusiasti di diventare partner del più grande brand sportivo del mondo e soprattutto di entrare a far parte del portfolio di Nike. La partnership tra As Roma e Nike svilupperà prodotti e iniziative che aiuteranno il club giallorosso a diventare un brand sempre più globale nel mondo del calcio e a coinvolgere i nostri tifosi in tutto il mondo”, ha aggiunto successivamente Christoph Winterling, Commercial Director di As Roma, nel giorno del compleanno di James Pallotta (lo scorso 13 marzo 2013).
Questa la fredda cronaca dei comunicati e delle dichiarazioni ufficiali di un “matrimonio” commerciale importante, che diventerà operativo al termine di questa stagione, con le nuove divise da gara e allenamento inserite nei cataloghi del merchandising Nike, già a partire dal prossimo mese di febbraio. C’è, però, una riflessione tecnica che nessuno ha fatto, soprattutto, post comunicato stampa ufficiale della Juventus (pubblicato ieri sul sito del club) per la nuova partnership con Adidas a partire dalla stagione 2015/16.
La Juventus come l’AS Roma è società quotata in Borsa, la Juventus come la Roma passerà (tra due anni – mentre per la Roma il passaggio è molto più vicino) da uno sponsor all’altro, però, a differenza della Roma (anch’essa quotata sul listino borsistico di Milano) già ieri pomeriggio con due stagioni di anticipo ha dichiarato i termini dell’accordo (durata, caratteristiche dell’accordo e valore economico: ben 139,5 milioni di euro nell’arco di 6 anni). Perchè, quindi, c’è un diverso modo di gestire la comunicazione su questo aspetto centrale, tra i due club? Come d’altronde appare chiaro da questo comunicato: http://www.juventus.com/juve/it/news/comunicato+stampa+news+24ottobre2013
La domanda, da giornalista economico, a questo punto, sorge spontanea: perché l’AS Roma società quotata in Borsa come la Juventus FC non segue la stessa procedura di comunicazione messa in atto (non con un anno, ma con due anni di anticipo) dal club piemontese? Eppure anche gli azionisti (tifosi o meno) del club giallorosso vorrebbero capirne di più di questo accordo: non solo sul termine della durata, ma soprattutto sul “quantum” economico.
Speriamo che, opportunamente sollecitata, la dirigenza della società giallorossa ci dia delle spiegazioni e che magari questo nostro editoriale porti finalmente a scoprire, con buona pace di tutti gli azionisti (perché quelli della AS Roma hanno gli stessi diritti e doveri di quelli della Juventus o della Lazio), i termini dell’accordo. Hai visto mai? Ma sicuramente sarà stata una dimenticanza. E a breve vedremo il comunicato stampa sul sito del club.
Anche perché siamo certi che tifosi, shareholders, e magari anche qualche giornalista romano (i curiosi nella Capitale sono sempre più merce rara) vorranno mettere a confronto questo importante accordo economico (siglato con la Nike) con quello precedente annullato con BasicNet (proprietario del marchio Kappa), oggetto di una controversia legale che potrebbe durare per molto tempo (così si vocifera almeno in giro).
(di Marcel Vulpis) – Rewind: partiamo dallo scorso 13 marzo 2013. “Siamo orgogliosi di diventare partner di un club di grande tradizione come la Roma” ha affermato nel mese di marzo scorso Bert Hoyt, Vice Presidente e General Manager di Nike Western Europe. “E’ una squadra che incarna valori forti, è conosciuta in tutto il mondo e rappresenta una delle più importanti città d’Europa. Siamo impazienti di iniziare a lavorare con loro per costruire insieme una lunga partnership di successo.” Per Italo Zanzi, Ceo di AS Roma, il club capitolino “è impegnato a diventare la squadra di calcio più importante del mondo, dentro e fuori dal campo, e questo è un passo fondamentale verso questo obiettivo.”
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