Match-fixing: lotta senza quartiere del Genoa CFC
Il giro d’affari legato alle scommesse a livello mondiale per la Serie A italiana è calcolato intorno ai 43 miliardi di euro l’anno, con un valore medio sui singoli match vicino ai 115 milioni di euro. Numeri rilevanti che attirano la criminalità organizzata, sempre più spesso legata ai fenomeni di frode sportiva e match-fixing. Chi gioca sul campo, chi fa giocare con le quote e chi è preposto a controllare hanno dato il via al primo Integrity Program, un’esperienza innovativa e unica nel nostro Paese. L’evento, articolato in due sessioni a cui partecipano i giocatori della prima squadra, una delegazione delle giovanili e i tecnici del Genoa Cfc, ha l’obiettivo di chiarire cosa sia lecito e no per i tesserati. Illustrate le norme, comprensive delle sanzioni penali relative alle frodi e spiegate le modalità di individuazione di una partita truccata, attraverso il ricorso al “Fraud Detection System” di Sportradar. Si tratta, come si legge su Agipronews, del più sofisticato sistema di controllo a verifica degli andamenti anomali delle quote sul mercato globale del betting sportivo, utilizzato dalla Uefa per il monitoraggio delle principali competizioni calcistiche nei paesi aderenti al circuito.
Al Genoa Cfc anche la “Certificazione Antifrode” rilasciata da Sportradar, un punto di partenza in un modello perseguibile da altri club interessati a intraprendere lo stesso percorso. La squadra rossoblù è la prima a dotarsi di uno “Scudetto della qualità” che certifica la messa in sicurezza contro i rischi del match fixing, schierandosi all’attacco nella lotta alle frodi sportive e nelle campagne promosse dai massimi organismi sportivi a livello nazionale e internazionale.
Prevenire, educare, proteggere sono le sfide che Genoa C.F.C., iZiplay – brand di gioco del gruppo Cogetech S.p.A. – e SportRadar AG – società leader mondiale nel monitoraggio delle quote e dei flussi di gioco – hanno deciso di affrontare per combattere la difficile battaglia contro le frodi nel pallone.
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