Olimpiadi

Olimpiade – Mario Pescante (CIO) si schiera a favore del progetto a cinque cerchi italiano

CERTEZZA LETTA “Il nuovo Presidente del consiglio ha le idee chiare, precise, ritenendo le Olimpiadi una strada percorribile. Mi pare che ora ci sia una consapevolezza diversa, che risponde all’esigenza della gente che ha voglia di novità, di una scossa; si potrebbe dare la dimostrazione che questo Paese non è solo di fannulloni e approfittatori, anzi è un Paese sano che può combattere con gli strumenti corretti non soltanto scappando. E´ una sfida che possiamo accettare”.
NUOVI STADI “Il Premier ha garantito di inserire la legge sugli stadi nella legge di stabilità; potrebbe davvero arrivare alla luce con la stessa approvazione della legge ad inizio anno. Il problema dei nostri stadi rimane l´età, e il cattivo funzionamento del meccanismo di gestione degli impianti con l´affidamento agli enti locali”.
ROMA O MILANO “Candidatura è del paese anche se viene presentata da una città, è bene fare fronte comune. Milano ha tutto il diritto per quello che la città e la regione danno allo sport italiano di avere un occhio di riguardo oltre al poter sfruttare a livello di strutture l´onda lunga del prossimo Expo. Non potremmo presentare programmi futuribili come Tokyo ma anche Roma ha un fascino tutto suo, e anche qui l´impegno può essere duplice considerando che nel 2025 c´è il giubileo e la città dovrà attrezzarsi a milioni di persone”.

Mario Pescante (ex presidente CONI e attuale membro CIO) ha commentato ai microfoni di Radio Sportiva le parole del premier Enrico Letta in merito ad una candidatura dell´Italia come paese organizzatore delle Olimpiadi 2024: “Diciamo che la situazione somiglia molto ad una porta girevole di un albergo. Con il governo Berlusconi c´era il favore dell´esecutivo e ci lavorammo per sei mesi, poi al momento di dare le garanzie non è che fummo impreparati è stato diverso il parere di Monti che ha scelto severi tagli ed un ripiegamento su se stessi come risposta alle difficoltà economiche, negando l´appoggio di base. Non è stato uno stimolo per il nostro Paese, anzi siamo finiti in conda tra chi cerca rilancio, che non a caso hanno comunque presentato in momenti diversi una candidatura. Il primo punto adesso è trovare l´unità di intenti e valutare avversari: Parigi punta sul centenario dai primi giochi, Istanbul sarebbe battibile, gli Stati Uniti devono ancora scegliere una loro grande città”.

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Marcel Vulpis

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