Editoriale – Atalanta-Roma: un’altra maledetta domenica italiana
“…Superate le 18.30, dopo che il primo plotone di pullman romanisti era già partito in direzione della stazione, è arrivato l’attacco dei bergamaschi, che – tra viale Giulio Cesare e il Lazzaretto – hanno preso d’assalto il secondo gruppo di pullman, tra spranghe e pezzi di cemento, con un continuo lancio di fumogeni, bottiglie e bulloni. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine (oltre cinquecento gli agenti coinvolti, oltre ad un elicottero che ha sorvegliato costantemente la zona) ha contribuito a fare sì che non ci siano stati feriti, ma resta l’orrida sensazione di un altro pomeriggio di sport trasformatosi in un bollettino di guerra. Anche la stessa squadra giallorossa, peraltro, è rimasta bloccata a lungo all’interno dello stadio, prima di poter ripartire in tutta sicurezza”.
Leggere, questa mattina, sul Messaggero la cronaca del post-partita tra Atalanta e Roma (terminata per la cronaca con un pareggio per 1-1) mi ha portato a fare una semplice riflessione: ma quando il governo italiano, e più in generale il mondo dello sport, prenderanno in considerazione il tema delle violenze negli stadi di calcio? Cosa si aspetta? Un nuovo morto, in stile Raciti o Paparelli? Siamo arrivati al “fondo” e, per la cronaca, è ormai un bollettino di guerra, dove nessuna serie calcistica tricolore rimane esclusa (abbiamo ancora nella mente le immagini per esempio di Salernitana-Nocerina di LegaPro). Sempre per la cronaca, abbiamo decine di tifosi biancolesti bloccati in un’altra terra (la Polonia), divisi tra fermati e rinviati a giudizio. Capisco che siamo vicini alle vacanze natalizie e il panettone o l’IMU incedono, ma è arrivato il tempo di prendere qualche decisione “draconiana”. Mi meraviglio che ci sia una classe politica così incapace di prendere al sistema dello sport (a tutti i livelli) una serie di decisioni, forse impopolari, ma corrette di fronte alla legge. Sinceramente non se ne può più.
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