Malagò punta a riformare la societa’ italiana attraverso lo sport
Calcio e cultura
I bambini che urlano “merda” al portiere li abbiamo visti allo Stadium, un impianto nuovo, continua La Repubblica: “Davvero non pensavo potesse accadere una cosa del genere. Però, non è che quei bambini siano stati scelti tra i figli degli ultrà. Molti di loro non erano nemmeno tifosi della Juve, non erano mai stati in uno stadio. Erano stati scelti dal comitato regionale del Piemonte. Voglio dire: siete sicuri che sia proprio colpa del calcio? Non è forse colpa della società italiana. Non me ne voglio lavare le mani. Solo proviamo a partire da qui. La mia grande sfida è riformare il paese attraverso lo sport. Magari renderlo meno calciocentrico. Ma da presidente del Coni non posso accettare che si dia la colpa al calcio di fenomeni che riguardano l’intera collettività, i genitori di quei bambini, i loro educatori. Sarebbe il primo passo verso il fallimento certo”.
Fine anno: tempo di bilanci. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha raccontato i problemi del calcio italiano e le sue possibili soluzioni in una lunga intervista al quotidiano “LaRepubblica” in cui arriva l’ennesima bocciatura, questa volta istituzionale, alla “Tessera del Tifoso”: “Guardando a quanto il calcio ha prodotto in questi mesi, però, non posso dire di avere avuto risposte importanti. E’ evidente che esistono molti elementi di criticità. E non si possono nascondere. Però non credo che sia giusto attribuirne tutta la responsabilità alla sola Figc di Abete”.
Secondo Malagò i problemi del calcio italiano sono nei numeri allo stadio: “C’è stato un decremento, un’emorragia, una fuga del 25 per cento dei tifosi dagli stadi negli ultimi due anni. Si sono persi per strada. Ecco, quello è il vero problema”. Come si risolve?”Occorre rivedere del tutto i rapporto tra il calcio e i tifosi. I rapporti tra Figc e Lega. E occorre cambiare la tessere del tifoso. Così è inutile. Non funziona, c’è poco da fare”.
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