Attualita’ – Alle radici del match-fixing internazionale. Quanto vale il business delle scommesse illegali
Singapore è la sede
principale dei membri dell’organizzazione criminale (strutturata come una
realtà mafiosa), che trucca partite di calcio in tutto il mondo, anche di
Champions League e/o di qualificazione al Mondiale. Il giro d’affari che deriva
dalle scommesse sportive ammonta a 500 miliardi di euro, pari a quanto le bande
criminali asiatiche ricavano dal traffico di stupefacenti nel corso di un anno.
Per rendere meglio l’idea delle somme che girano attorno a questo fenomeno
basti pensare che i due bookmaker più grandi in Asia hanno un fatturato pari a
quello della Coca Cola. Nell’ultimo biennio il mercato italiano è stato scosso
da indagini e arresti, i cui effetti sono ancora sulle pagine dei principali
quotidiani sportivi. Nella realtà le centrali asiatiche del match-fixing non si
sono fermate; hanno solo deciso di investire in altri mercati (a partire dal
football africano) o nelle serie minori (soprattutto quelle dilettantistiche),
dove i controlli delle forze dell’ordine sono nettamente inferiori.
Il business del
calcioscommesse si è solo modificato, come un virus, e sta lasciando un corpo
per entrare in uno più debole. E’ un giro d’affari illegale che non può
fermarsi, perchè serve, tra l’altro, a finanziare altri business malavitosi,
come il traffico d’armi o di droghe. D’altronde, scommettere illegalmente sulle
partite di calcio non sempre porta i colpevoli in carcere e, comunque, il gioco
vale l’impresa, considerati i forti introti che possono essere generati, dopo
ogni partita truccata, per chi decide di non seguire più le regole della lealtà
e dell’etica.
La lotta alle frodi nelle scommesse sportive è una scelta prioritaria per i tutti i principali campionati di calcio europei. Se il fenomeno infatti dovesse continuare a crescere, a perderne di credibilità sarebbe lo stesso mondo del pallone. L’epicentro del cosiddetto “match-fixing” è da sempre in Asia e ha sviluppato un livello assoluto d’innovazione tecnologica, oltre che di utilizzo della rete informatica, per eludere la giustizia e le forze dell’ordine.
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