Sport&Affari – Ipotesi di fusione societaria di Inter e Milan: quale fattibilita’
L’innovativa provocazione di effettuare un’ipotesi di fusione tra l’AC Milan e FC Inter, per la gestione di un unico stadio a Milano, attivata da Ernesto Pellegrini nel corso della 12^ edizione del Master Universitario “Sport Management , Marketing and Society”, aziendalmente potrebbe essere considerata positivamente ed in linea con le strategie aziendali effettuate dai grandi gruppi industriali , ma dal punto di vista dei tifosi la stessa verrebbe “bocciata e messa in fuori gioco”.
Sicuramente si potrebbe ipotizzare e proporre la costituzione di una nuova societa’ (con capitale sociale al 50% sottoscritto tra Milan ed Inter), per la costruzione e la gestione di un nuovo stadio a Milano.
La situazione patrimoniale delle due societa’ di cui all’art. 2501 quater andrebbe a considerare i seguenti valori di bilancio : AC Milan ( Diritti pluriennali dei calciatori 220 mln euro, Marchio 204 mln euro, Debiti finanziari 220 mln euro, Perdita esercizio al 31 dic. 12 – 7 mln euro, Ricavi 276 mln euro, Costo stipendi calciatori 184 mln euro ), FC Inter ( Diritti pluriennali dei calciatori 221 mln euro, Marchio 117 mln euro, Perdita d’esercizio alla data del 30 giugno 13 – 81 mln euro, Ricavi 178 mln euro, Costo Stipendi 129 mln di euro).
L’art. 2501-ter del codice civile evidenzia che l’organo amministrativo delle societa’ partecipanti alla fusione deve redigere un “progetto di fusione” che evidenzi il tipo, la denominazione, la sede delle societa’ partecipanti alla fusione .
Questo articolo del codice civile “non prevede la valutazione del bene immateriale determinato dall’amore dei tifosi del Milan e dell’Inter verso la propria squadra del cuore”, e per tale motivo l’ipotesi di fusione tra le due blasonate societa’ di calcio di Milano non potra’ mai essere condivisa ed attuata.
Antonio Sanges – dottore commercialista ed esperto di bilanci sportivi a Salerno
L’ipotesi di fusione societaria (regolata dall’art. 2501 del codice civile) di Inter e Milan, viola la “norma non scritta del tifoso” secondo la quale : si può cambiare la casa, la moglie, la macchina ma non la propria squadra del cuore.
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