Sochi2014: la spedizione olimpica azzurra torna a casa con le ossa rotte. I perche’ di un flop.
Ci fosse stato un dirigente sportivo italiano capace di dire semplicemente, senza cercare scuse: “Abbiamo totalmente sbagliato la programmazione olimpica invernale e lavoreremo per i prossimi 4 anni in modo da tornare a centrare qualche oro”. Dal 1980, non succedeva che una spedizione olimpica azzurra non centrasse il primo posto sul podio.
“Progettualità/Programmazione“. Un termine sconosciuto ai più in questo paese, figuriamoci nello sport. Pochi lo conoscono, ancor meno cercano di metterlo in atto. Poi arriva l’appuntamento olimpico e tutti a stracciarsi le vesti di fronte alla brutta figura della spedizione a cinque cerchi azzurra. Appena 8 medaglie, zero del metallo più pregiato (due argenti e sei bronzi). Ma la cosa comica non è l’assoluta assenza di responsabilità di chi si occupa della programmazione dei nostri atleti (ben 133 a Sochi), ma la corsa all’alibi. Ne ho sentite di tutti i colori: “Abbiamo superato Vancouver2010” (peccato che fosse stata un’altra Caporetto sportiva, con appena 5 medaglie) o ancora “Ben otto volte siamo scesi dal podio per pochi metri o centesimi” (come se altre otto medaglie di bronzo migliorerebbero il quadro d’insieme).
No Comment