CONI: dopo il caso Barelli/FIN scoppia il caso Barbaro. L’ASI esce dal coordinamento degli Enti di promozione sportiva
Dopo la grana FIN e il tormentato rapporto tra Giovanni Malagò e Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, scoppia un altro caso. Il presidente Claudio Barbaro esce dal coordinamento degli Enti di Promozione Sportiva sbattendo la porta e spiegando le sue ragioni. Ma che sta succedendo nella “galassia” CONI? Ogni giorno ce n’è una. Non si può escludere che prima o poi anche Giani, il consulente allo sport del governo Renzi, ci voglia mettere il naso dentro per capirci di più. E’ chiaro che c’è bisogno anche qui di una “sana rottamazione” in perfetto ormai stile renziano.
“Le riunioni e gli atti del Coordinamento degli EPS sono diventati palestra di retorica, dove manca sintonia, come dimostra l’ostracismo che penalizza chi, come ASI, rifiuta di mettere il cervello nell’ammasso. Per questo usciremo dal Coordinamento, proponendo direttamente al CONI le nostre iniziative e i nostri progetti per la diffusione dello sport di base, svincolati da un inutile filtro, privo di un indirizzo unitario e guidato da Luca Stevanato, una persona debole e ostaggio di veti incrociati”.
Queste le parole di Claudio Barbaro, Presidente ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), che aggiunge:.
“E’ stata una decisione sofferta, ma ci rifiutiamo di stare ipocritamente dove siedono gli uni vicini agli altri, ciascuno curvo a coltivare il proprio orticello. Anziché chiedere la modifica di un regolamento, il Coordinamento avrebbe potuto reclamare dal CONI – come personalmente ho fatto – un aiuto ad abbattere la diffidenza nei confronti degli EPS, domandandogli di non valutandoci più su un dato numerico, ma sulla base della qualità delle nostre iniziative e dei loro risvolti sociali”.
“Mi auguro – conclude Barbaro – che il Presidente Malagò decida di affrontare questo problema che rischia di portare ulteriori conseguenze, a danno dell’intero movimento sportivo”.
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