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Wimbledon: il più prestigioso, il più ricco, il più bello degli Slam

Il torneo di Wimbledon non è solo il più prestigioso torneo per tradizione e storia: è anche il più remunerativo. È il più amato dalle tv (in America son disposti a sborsare sino a 10 milioni per i diritti di trasmissione dell’evento). 
L’anno scorso ha incassato, in utile netto, 31 milioni di sterline (circa 50 milioni di euro). La cosa incredibile è che questi introiti vengono da una gestione commerciale ligia all’immagine del torneo e molto sobria: all’All England Club non hanno mai svenduto l’anima dell’evento a fini commerciali. Se vi è capitato di guardare le partite del torneo, in tv o ancora meglio dal vivo (altra cosa incredibile: anche se i biglietti sono introvabili, se avete la fortuna di essere accampati in prossimità degli sportelli del club e se riuscite a sopravvivere alle code chilometriche, potreste trovare dei biglietti per la modica cifra di 50 sterline, per vedere comodamente la partita sul centrale, e fare anche una puntatina in live betting: più dal vivo di così non si può!), avrete notato quanto i pannelli pubblicitari a fondo campo siano poco carichi di sponsor (di norma ce ne sono due: Rolex, partner ufficiale e fornitore dei cronometri, e Slazenger, fornitore delle palline dal 1902). Non ci sono pannelli laterali, e su quelli a fondo campo sono rispettate le combinazioni cromatiche che hanno fatto la storia e la fortuna del torneo: bianco, viola e verde. Ovviamente ci sono altri partnership commerciali, non ultima l’Evian, fornitrice ufficiale d’acqua quest’anno in Inghilterra. 
Ma tutto a Wimbledon è dotato di sobrietà, stile e classe: dal dress code per i giocatori, alle tenute Ralph Lauren per i giudici di linea, di sedia e raccattapalle. Tanto distingue in meglio lo slam londinese dagli altri tornei: dal modo di vivere il tennis, non come uno show mondano ma come sport, essenza e filosofia, comunione tra gioco e spettacolarità tesa a divertire in quanto tale e non per il fracasso che crea attorno. Ed è anche per questo che il torneo attira tanto l’interesse dei grandi marchi e del grande pubblico: è semplicemente il torneo più amato da appassionati e giocatori. Per finire, quest’amore per il torneo da parte di marchi e pubblico lo rende ricco, come dicevamo prima: questa ricchezza si traduce in un montepremi da leccarsi i baffi, che rende la trasferta dei giocatori, anche solo per il primo turno, molto lucrativa. Wimbledon è ormai da più di un decennio il torneo dello Slam che garantisce il montepremi più alto (circa 30 milioni di dollari nel 2014), con premi che per il solo primo turno si aggirano attorno ai 40mila dollari. 
Il viaggio, insomma, è ben ripagato! Al vincitore del titolo vanno 2,7 milioni di dollari. Insomma, Wimbledon vince in tutto: dopo il week-end che ha decretato la nuova regina (Kvitova) e il nuovo re (Djokovic) dell’All England Club, non possiamo che constatare che siamo di fronte alla vera Mecca del tennis professionistico.
Niente come l’odore dei manti erbosi tagliati di fresco al mattino per invogliare a correre e giocare; niente come il fascino ultracentenario di un torneo che è simbolo mondiale del mondo dorato del tennis per motivare e combattere sino allo sfinimento
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Marcel Vulpis

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