Tempi Supplementari: Il fronte Tavecchio avanza a Firenze. Lega Pro, ad eccezione di poche defezioni, conferma il sostegno.
La seconda assemblea è stata quella a gesti, sorrisini e occhiate, che ha avuto come protagonista il presidente della Lazio, e a Firenze come patron della Salernitana, Claudio Lotito. Grande sostenitore di Tavecchio: “Uno che dice le cose come stanno”.
Ma se qualcuno non si fermasse al folclore capirebbe che Lotito apprezza dell’imbarazzato candidato alla presidenza della Federcalcio la “praticità” sugli stadi da costruire. Quella concretezza del mattone che aspira ad abbellire gli impianti con tante villette a schiera e un bel supermercato. Per il vecchio gioco della “palla prigioniera” di presunti affarismi e favori (a sentire i maligni).
Purtroppo il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha del suo e non ha bisogno di fare denaro con lo sport, potrebbe commissariare la Figc solo se non eleggessero Tavecchio.
A me che quest’ultimo faccia il bel gesto di dimettersi e far riscrivere uno Statuto Albertino (non Albertini) da avvocati esperti e “super partes” (Napolitano e Soro). Poi tra un anno, lo stesso Tavecchio, con un bella medaglia a coprire le macchioline delle sue estemporanee citazioni (le “banane” e l’assassinio dell’assassino di John Fitzgerald Kemmedy) potrebbe ricandidarsi con spirito e immagine migliori. I sogni son desideri, che non tengono conto di…egoismi e interessi. E quando “i calzini sono bucati” è difficile “rivoltarli”.
(di Gianni Bondini) Oggi nella sede della Lega Pro di Firenze si sono svolte due assemblee in vista del voto di lunedì 11 agosto all’hotel Hilton di Fiumicino. La prima assemblea è stata quella istituzionale con l’elezione dei due consiglieri federali di competenza della Lega Pro: Archimede Pirolo e Gabriele Gravina. Tutti d’accordo? Sì, ma Gravina, dirigente di lungo corso e antico “competitor” dello stesso Mario Macalli non è un sostenitore di Tavecchio. Come non lo sono Pisa e Messina, Lo stesso presidente Mario Macalli ammette che delle 60 società Pro, sei o sette sono “no Tav”. Nonostante ciò i numeri continuano a essere a favore del capo dei Dilettanti.
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