Decreto Stadi: il DL è legge, ma non mancano le polemiche
Nel decreto è prevista l’introduzione di un contributo da parte dei club (con una tassa dall1% al 3% sulla vendita dei biglietti) per la messa in sicurezza degli stadi e il pagamento degli straordinari agli agenti di polizia.
Su questa imposta i club non ci stanno: “Confermo l’apprezzamento per i contenuti del provvedimento sicurezza, anche perché sostanzialmente concordati tra le istituzioni e le componenti dello sport, ma quella imposta per coprire i costi è iniqua. Questi contenuti rafforzeranno la sicurezza negli impianti e la vita dei tifosi perbene sarà migliore. Sarà più agevole anche il contrasto a quelle piccole minoranze che con comportamenti inaccettabili fanno del male a tutto il mondo del calcio” ha dichiarato all’Ansa il presidente della Serie A Maurizio Beretta che attacca sulle spese a carico dei club: “Purtroppo in questo provvedimento è stato inserito il punto del prelievo degli incassi da stadio dei club per coprire i costi della sicurezza che non ci trova assolutamente d’accordo. Ribadisco: il calcio italiano (e in particolare la serie A) è un contribuente molto importante e assicura all’erario entrate dirette e indirette significative. Già da tempo inoltre copre tutte le spese relative alla sicurezza all’interno degli impianti”.
Polemica politica invece da Parte di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che su facebook denuncia: L’ENNESIMA PRESA PER I FONDELLI. Nel dlstadi viene inserito il rifinanziamento per 62mln di euro di Mare Nostrum. Chissà per quale squadra tiferanno? BASTA MARE NOSTRUM, PENSIAMO AGLI ITALIANI. VI ASPETTO TUTTI A REGGIO CALABRIA SABATO PROSSIMO.”
I senatori della Lega Nord durante il voto hanno esposto cartelli con la scritta: “Non chiudete le curve, chiudete le frontiere. Stop invasione” per protesta contro il finanziamento all’operazione immigrazione dentro di dl stadi.
Nel dettaglio:
DASPO DI GRUPPO: Ai tifosi violenti lo stadio sarà interdetto più a lungo. Il divieto di accesso varrà infatti per almeno 3 anni nei confronti dei responsabili di violenze di gruppo (ove sia accertata una partecipazione attiva del singolo) e da 5 a 8 anni (con obbligo di presentarsi in commissariato) nel caso di recidivi. Ampliata la platea dei potenziali destinatari, che ora comprenderà anche chi è stato denunciato o condannato per l’esposizione di striscioni offensivi o violenti o razzisti, per reati contro l’ordine pubblico e altri delitti gravi come ad esempio rapina, detenzione di esplosivi, spaccio di droga. Il Daspo, a prescindere da denunce o condanne, potrà comunque colpire chi partecipa anche all’estero a scontri o minacce mettendo a rischio la sicurezza o l’ordine pubblico.
GIRO DI VITE SU FRODE SPORTIVA: Aumentano sensibilmente le pene per la frode in competizioni sportive: chi compra o vende una partita potrà rischiare in futuro fino a 9 anni di carcere.
BLOCCO TRASFERTE: Divieto di trasferta per uno o due campionati nel caso di gravi episodi di violenza: il ministro del’Interno, per una durata fino a due anni, può infatti chiudere il settore ospiti e vietare la vendita di biglietti ai tifosi che risiedono nella provincia della squadra avversaria.
ARRESTO DIFFERITO: Il cosiddetto arresto in flagranza differita è consentito anche contro chi intona cori o innalza striscioni che incitano alla discriminazione razziale o etnica.
TIFOSI SORVEGLIATI SPECIALI: Alla pari dei mafiosi e terroristi, i ‘daspati’ recidivi e gli ultrà pericolosi potranno essere sottoposti dal tribunale alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, integrata se necessario da altre misure di prevenzione quali il divieto o l’obbligo di soggiorno.
TASER AI POLIZIOTTI: In via sperimentale alla polizia sarà data in dotazione la pistola elettrica. La sperimentazione dovrà però avvenire con le necessarie cautele per la salute e secondo principi di precauzione.
Daspo di gruppo, arresto differito, possibilità per i poliziotti di utilizzare il ‘taser’ (la pistola elettrica). Dopo l’apporvazione alla Camera il decreto legge stadi è passato anche al Senato con 164 si e 109 al voto di fiducia. Polemiche da parte dei club per la tassa a loro carico e dell’opposizione per quello che viene definito un “finanziamento a Mare Nostrum per 62 milioni di Euro”
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