Quirinale2015: La politica giggioneggia con il calcio (e non solo), ma non sa scherzare
Vuoi perdere tempo, hai tre votazioni da ridurre allo “zeroazerismo” più assoluto? Suvvia, divertiti, allora. Macché, nani e ballerine si sono sprecati nel votare “liberisti” come Feltri e Ferrara (avevamo pensato che le dimissioni da direttore delle quattro pagine del “Foglio” potessero essere indicatrici di una chiamata al Quirinale che invece e per fortuna non ci sarà), comici e starlette (Greggio e Ferilli), l’amico dell’amico (Antonello Zitelli, giornalista di Tg8 Retesiciliacolor) e Francesco Totti e Gigi Riva, fermo restando che chi ha votato il capitano romanista non ha ragionato sul fatto che è ancora un giovanotto, e di primavere ai cinquanta gliene mancano dodici. Poi “Rombo di tuono”, l’hombre vertical, che magari ad avercene di gente seria come lui. Ma non salirà al Colle Rombo di Tuono, anzi, qualora arrivasse davvero al quorum sarebbe il primo a declinare, conscio del fatto che gestire il Paese comporterebbe per lo meno sette discorsi di fine anno e frasi di circostanza che il re dei goleador in Azzurro non potrebbe esternare. Perché lo facesse, le sue frasi diventerebbero fendenti letali per una classe politica che punta a gigioneggiare un po’ troppo. Strano solo che spostandosi nei corridoi della politica, a nessuno è venuto in mente di scrivere il nome del comandante Schettino. Nessuna ironia, dopo quel che ha combinato, viene da pensare che forse sarebbe l’unico capace di mandare sugli scogli il Transatlantico. E stavolta gli italiani non credo che lo accuserebbero di errata manovra.
(di Massimiliano Morelli) – Colpisce al termine delle prime tre perdite di tempo (leggasi le votazioni andate “per stracci” – con buona pace degli italiani che pagano i 1.009 grandi elettori delle Quirinarie) il fatto che i nostri politici non abbiano fantasia, perché da che mondo è mondo se davvero devi presentare un “non-nome”, allora potresti sbizzarrirti con Topo Gigio e Ciccio di nonna Papera, Poldo e Zagor.
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