All newsSerie A - Serie B

Caressa (SkySport) lancia le nuove puntate di Codice Rosso. Il calcio driver dello sviluppo culturale di un paese.

D: Direttore, perché avete scelto questi quattro temi?

R: Sono temi di grande attualità, ma soprattutto di approfondimento. Il 2014/15 può essere visto come una stagione di svolta per il calcio italiano. In parte è anche avvenuto, grazie all’ingresso della Juventus nelle semifinali di Champions e di Fiorentina e Napoli in quelle di Europa league. 

Non possiamo pensare di aver risolto tutti i nostri problemi, solo perché siamo tornati nel calcio che conta, però un passo in avanti c’è stato Per onestà intellettuale la stagione in corso è anche quella del fallimento del Parma calcio, una storia incredibile oltre che ignobile. 

Noi crediamo che il calcio possa dare un grande apporto culturale alla crescita/sviluppo del paese, un vero e proprio driver culturale. E’ il filo conduttore delle nuove quattro puntate di Codice Rosso. 

D: Nella prima punta parlerete di Big Data.

R: Siamo partiti dal luogo comune che la palla sia rotonda. Abbiamo voluto dimostrare che non è vero in senso assoluto. Oggi chi è più preparato tecnicamente e in modo scientifico ha un vantaggio competitivo rispetto agli avversari. Il pubblico scoprirà come l’uso delle statistiche o della tecnologia aiuti, a certi livelli, a vincere in campo.

D: Un tema molto caldo è quello dell’immigrazione

R: Assolutamente. L’abbiamo voluto raccontare con una chiave di lettura originale, ovvero nella direzione dell’integrazione. I calciatori devono essere “bandiere” dell’integrazione. Ecco perché ci siamo soffermati sulle storie di italiani di seconda generazione, che si sono integrati proprio grazie al football. Racconteremo, poi, la storia di una squadra della provincia di Siracusa, dove giocano senegalesi che vivono in un centro di prima accoglienza (CPA). Interessante anche il modo in cui Lilian Thuram, ex calciatore della nazionale francese e della Juventus, ci porterà nelle banlieu parigine raccontandoci storie di calcio quotidiano. 

D: Si parlerà anche dell’evoluzione della figura del calciatore. 

R: Abbiamo voluto raccontare la vita dei calciatori, vissuti, ormai dal grande pubblico, come veri e propri simboli. Questa è una grande opportunità (soprattutto in termini economici, nda), ma ciascuno di questi campioni (presenti o futuri) deve portare in ogni gesto sportivo ed extra-sportivo il senso di responsabilità. I football player sono “portatori sani” di valori e di esempi per i nostri figli. E’ importante, però, che la lettura di questo tema sia avvenuta senza ipocrisia e senza mai apparire come bacchettoni. 

D: L’ultimo grande tema è il tabù dell’omosessualità nel calcio.

R: Anche in questo caso non abbiamo cercato di rappresentare questo fenomeno in modo morboso, alla ricerca, per esempio, dei nomi di atleti-gay. Non era importante e neppure ci interessava. Il vero superamento culturale è parlare di questo tema senza che possa apparire come un “tema-tabù”. Abbiamo preferito far capire come questa dimensione viene vissuta nel mondo del pallone. Scoprirete che l’omosessualità, tra colleghi di spogliatoio o di club, non è assolutamente un tabù. 

D: Qual è stato il vostro impegno per la nuova edizione di Codice Rosso?

R: Ben cinque mesi di lavoro, a partire dal mese di dicembre 2014. Una produzione molto complessa, perché abbiamo, anche in questo caso, intervistato più di 100 addetti ai lavori (e non solo). Dopo 10 anni di Sky in Italia ci stiamo posizionando come un network tv di approfondimento. Ottimi i ritorni, sia in termini di share ed audience, sia da parte del mondo professionale del calcio. Ci è stato riconosciuto di aver analizzato una serie di temi centrali senza pre-concetti ed è sicuramente il complimento più bello. 

D: In sintesi, qual è il futuro del format “Codice Rosso”?

R: Continuare a raccontare il calcio come “trasmettitore” di valori culturali, passando, però, dall’approfondimento al giornalismo investigativo, soprattutto su alcuni prossimi temi di natura economica. 

Da sabato 25 aprile“Codice Rosso-Lo stato del calcio” torna su Sky Sport, con la seconda stagione, per raccontare l’evoluzione del calcio moderno con un nuovo ciclo di quattro puntate. Sarà ancora Gianluca Vialli lo story-teller della produzione di Sky Sport24 HD (interessante anche l’utilizzo del teatro di Cremona, come location simbolo della cultura in senso generale), nata da un’idea di Fabio Caressa – direttore di SkySport. 

Codice Rosso proseguirà per quattro weekend consecutivi, sempre il sabato alle ore 23.30 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD.  Si parlerà di “Big Data”, di rapporto tra “calcio e immigrazione”, di calciatori come “sex symbol” e icone del Terzo Millennio e del tema dell’omosessualità nel mondo del pallone. 

Previous post

Liverpool FC e Standard Chartered Bank sponsorship: importante rinnovo per i due brand

Next post

La Federmoto scommette sulla velocita' e sui giovani con MadeInCiv

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *