E’  la fotografia economica della
qualificazione della Juventus al penultimo turno della competizione per club
più importante d’Europa.          

Di
questo ristrettissimo poker di super squadre/bilanci fanno parte,
oltre ai bianconeri, anche il Bayern Monaco e i due top club spagnoli (Real
Madrid e Barcellona). I campioni d’Italia, con un giro d’affari certificato di 279,4
milioni di euro (secondo quanto riportato dalla Deloitte nell’ultima
Football Money league), sono i più “poveri” di questa fase finale e al decimo
posto del ranking europeo. Il Barcellona è quarto con 484,6 milioni, Il Bayern
Monaco è terzo con 487,5 milioni e il Real Madrid, campione d’Europa in carica,
presenta un volume d’affari pari a 549,5 milioni. Se sul rettangolo di gioco il
Real appare il club più abbordabile, alla luce dell’ultima prova con
l’Atletico, in termini di ricavi è il modello di riferimento. Gli analisti di
settore stimano che, il prossimo anno, possa tranquillamente superare i 630
milioni di euro, centrando un nuovo record assoluto (al primo posto della
classifica Deloitte da undici anni consecutivi). La società guidata da Florentino
Perez è cresciuta, rispetto ad un anno fa, di 30,6 milioni di euro, grazie
all’incremento dei diritti audiovisivi (15,9 milioni) e dei ricavi commerciali
(19,9 milioni). Due aree centrali nello sviluppo delle strategie dei top
team, perché attraverso la loro crescita è possibile non solo competere
finanziariamente, ma acquistare i migliori calciatori presenti sul mercato.
Nell’ultimo anno le Merengues hanno fatto registrare entrate commerciali
(sponsor e merchandising) per 231,5 milioni di euro (42 per cento del fatturato
complessivo); ricavi da diritti tv per 204,2 milioni di euro (37 per cento) ed
entrate da botteghino per 113,8 milioni (21 per cento). Il Barcellona, forte
della presenza in squadra della punta centrale Luis Suarez, stella del
calciomercato estivo 2014 (trasferito dal Liverpool al Barça per 81 milioni di
euro), presenta un giro d’affari vicino ai 485 milioni di euro. I ricavi
commerciali sono pari a 185,7 milioni di euro (38 per cento), seguiti dalle
entrate da diritti televisivi (182,1 milioni/38 per cento) e dalla vendita dei
biglietti (116,8 milioni/24 per cento). La crescita più importante, tra le
quattro semifinaliste, l’ha fatta registrare il Bayern Monaco, una vera e
propria potenze economica. Dai 431,2 milioni del 2012/3 è cresciuta fino ai
487,5 milioni della scorsa stagione (+56,3 milioni). Forte di uno sponsor di
maglia da 30 milioni di euro annui (Deutsche Telekom) e di un partner tecnico
da 25 milioni (Adidas), senza considerare i partner-azionisti (Audi e Allianz),
che hanno versato rispettivamente 90 e 110 milioni di euro per acquisire entrambi
l’8,33 per cento di azioni del club, tra il 2009 e il 2014. La “torta” dei
ricavi fotografa un club leader nelle entrate commerciali (291 milioni/60 per
cento del totale), mentre i diritti tv pesano per 107,7 milioni (appena il 22
per cento) e la biglietteria per 88 milioni (18 per cento).                                                                                                                                                                              
La Juventus, infine, sta crescendo di anno in anno, grazie al fattore
“stadium”, ma il peso dei diritti tv (153,4 milioni di euro), nel confronto con
le altre società semifinaliste di Champions, è ancora preponderante (55 per
cento), rispetto a qualsiasi altra forma di ricavi. Le entrate commerciali sono
pari a 85 milioni (30 per cento) ed i ricavi collegati alla biglietteria hanno
superato i 41 milioni (15 per cento). La storica semifinale può valere altri 3
milioni di euro di ricavi al botteghino, cui bisognerà aggiungere il bonus per
il passaggio del turno (4,9 milioni). Al di là della quota Uefa relativa al
raggiungimento degli obiettivi sportivi (dalla fase a gironi fino ai quarti
appena superati) il market pool dei bianconeri ha raggiunto i 26,73
milioni di euro e il bottino potrebbe aumentare vertiginosamente in caso di
ingresso in finale. 

Edipress/Sporteconomy

(di Marcel Vulpis – fonte: Il Corriere dello Sport) – Con 1,80 miliardi di euro di fatturati sviluppati, quella di quest’anno sarà la semifinale di Champions league più ricca di sempre.