Vulpis: pene draconiane e radiazione per chi compie illeciti sportivi
(di Marcel Vulpis) – L’indagine “DirtySoccer” esplosa nelle ultime ore in Italia, con più di 50 persone indagate del mondo del calcio professionistico, conferma come i correttivi previsti dalle diverse leghe calcio (a partire dalla Lega Pro, attualmente interessata dai presunti casi di combine sportive), nella prevenzione del fenomeno “match-fixing”, sono totalmente inadatti oltre che inutili, rispetto ad una criminalità organizzata, fin troppo contigua con gli addetti ai lavori di questo ambiente (a partire dagli stessi calciatori).
Pertanto è tempo di “radiazione” per i soggetti realmente coinvolti, perché l’illecito sportivo è la forma più grave di doping che può colpire questo mondo. Se non c’è regolarità in una gara sportiva a cosa serve andare allo stadio e tifare? Servono misure draconiane e un maggiore coinvolgimento dell’Antimafia, per colpire, in tempi brevi, soggetti della criminalità (sia italiana che internazionale) interessati al business che gravita attorno al calcio.
Senza la radiazione di calciatori e/o dei dirigenti “infedeli” non colpiremo mai, in modo diretto, questo “cancro”, che si presenta come piaga endemica e che ritorna nel calcio, in forma recidiva ,quasi ogni anno, in concomitanza con la chiusura della stagione calcistica. Gli illeciti sportivi, così come i rapporti con la criminalità organizzata o la presenza di frange di violenti negli stadi sono criticità da debellare prima possibile. Solo così potremo attrarre investitori stranieri. Altrimenti chi può avere l’interesse di spendere in un mercato compromesso e senza regole?
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