Politica – Dall’Europa 266 milioni di euro per progetti di sostegno sportivo.
Politica – Dall’Europa 266 milioni di euro per progetti di sostegno sportivo.
Politica – Dall’Europa 266 milioni di euro per progetti di sostegno sportivo.
Marcello Guarducci candidato ITALIACENTRALE (Lazio, Marche, Umbria e Toscana) per “Scelta Europea”
1) Euro Sì o Euro no? 3 motivi per giustificare la risposta
EuroSì. c’è solo una risposta concreta: uscire dall’eurozone sarebbe un collasso per molti paesi membri, a partire dall’Italia. Chi propone per esempio di uscirvi, vedi M5S, Lega Nord e FdI-An non sanno cosa dicono o forse fanno il tifo per il default dell’Europa, putando ancora una volta sullo “sfascismo” e non su una politica di proposta anche a livello economico/monetario. Non esiste questa opzione, esiste solo e soltanto EUROSI’. Scelta Europea è una alleanza di ultra europeisti e questo lo diciamo con forza a chi gioca sulla pelle della gente, con facili slogan mossi più dalla protesta, che da una proposta concreta anche in ambito monetario. Ci sono report e dichiarazioni di premi nobel per l’economia che sono convinti del totale disastro che causerebbe uscire dalla logica monetaria dell’Euro.
2) La vicenda Ucraina ha messo in evidenza le lacune e lo scarso peso della politica estera Europea. Quali sono i passi da fare per riacquistare questo peso? O siamo destinati ad essere sempre più residuali nelle decisioni internazionali?
Ha sicuramente messo in evidenza le lacune della politica estera europea. Mi auguro come candidato di poter lavorare con colleghi di diversi gruppi politici ma con un comune obiettivo: la creazione di una europa federale. Scelta europea è nel “solco” della lezione di Altiero Spinelli, non lo dimentichiamo mai.
3) I Fondi Europei non vengono mai spesi del tutto, spesso male. Cosa proponete per migliorare e semplificare l’utilizzo degli stessi?
Un coordinamento tra i diversi gruppi italiani che saranno rappresentati dopo le elezioni del 25 maggio. E’ una vergogna assoluta che questi fondi o non arrivino proprio o finiscono ostaggio di finte lobbies o peggio ancora al sud dell’interesse di gruppi della malavita organizzata. E’ uno scandalo assoluto. E soprattutto trasparenza e velocità nell’acquisizione di informazioni soprattutto da parte dei più giovani. Abbiamo una disoccupazione giovanile che nel nostro paese ha raggiunto e superato il 41 per cento. Se non riusciremo come europarlamentari (saremo 73 come quota Italia) a portarli nel nostro paese e a farli assegnare ai progetti più meritevoli sarà solo colpa nostra. Per me non esiste la politica dello “scaricabarile”.
4) L’immigrazione vede l’Italia come ponte naturale verso l’Europa, ma l’Europa troppo spesso la considera solo una questione Italiana. Come si ottiene “più Europa” su questo punto?
Si ottiene anche in questo caso lavorando a livello di relazioni internazionali per far capire (se già non l’avessero capito) che il problema immigrazione non è solo un problema italiano ma europeo nel suo complesso. Per le caratteristiche del nostro paese e per la nostra posizione nel Mediterraneo, è chiaro che siamo il primo punto di approdo verso l’Europa. Dobbiamo dialogare e coordinarci con i governi dei paesi del nord-africa, ma anche con gli altri paesi dell’Unione, perchè non possiamo più gestire flussi di questa portata. Siamo ad un passo dal collasso per esempio a Lampedusa.
5) Per la prima volta, i partiti Europei danno una indicazione sul presidente della Commissione. E’ giunto il momento di cambiare le istituzioni europee, con l’elezione diretta del governo Europeo? O gli interessi nazionali restano insormontabili?
Gli interessi nazionali non sono assolutamente insormontabili. Il nostro sogno è proprio arrivare agli Stati Uniti d’Europa, ma migliorando la qualità della vita dei cittadini dei paesi membri. L’indicazione sul nome del presidente della commissione Europea è proprio in questa direzione. Chiaramente il sottoscritto fa il tifo per Guy Verohfstadt, che ha dimostrato come ex premier belga di aver ridotto drasticamente il debito pubblico del suo paese. Ha le qualità e l’esperienza per far bene.
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Sono Marcello Guarducci, olimpionico italiano nella disciplina del nuoto, carabiniere, promotore finanziario, rappresentante di commercio, istruttore e coordinatore di scuole di nuoto, parlo italiano, tedesco e francese. Trentino di nascita vivo a Roma da diversi anni. Dalla vita ho ricevuto l’onore e la responsabilità di rappresentare il Paese in competizioni olimpiche, un’emozione che non dimenticherò mai e che vorrei che più persone potessero vivere almeno una volta nella propria vita. Credo fermamente che lo sport possa essere per i giovani non solo il terzo settore educativo, dopo la famiglia e la scuola, ma una opportunità di crescita anche professionale. La mia visione della politica e dell’Europa è sintetizzata nelle risposte che seguono, ma c’è una metafora che in questi mesi mi torna in mente: “per anni ho nuotato nelle acque limpide dello sport, in politica l’acqua è torbida ma può essere pulita con il voto responsabile e consapevole di Noi cittadini”. Noi, siamo l’Italia.
Cinque domande al candidato per le Europee, Marcello Guarducci (Scelta Europea) sul tema dell’Europa e dei fondi europei a sostegno di progetti sportivi.
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