Rampelli (FDI-AN): Roma2024? Si parte con il piede sbagliato…Da Tor Vergata
“La candidatura di Roma olimpica parte con il piede sbagliato. Con tutto il rispetto per Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Malagò, con un po’ di rispetto in meno per il sindaco di Roma, vorrei capire chi abbia deciso, dove e perché che il teatro delle competizioni debba essere Tor Vergata”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale alla Camera dei deputati Fabio Rampelli.
“Capisco che la fallimentare idea di realizzare una seconda città dello sport sulla Roma-Napoli avuta da Veltroni – ha agguinto- sia in cerca di una ‘riparazione’, ma non vedo perché le cose storte debbano ritorcersi sempre “contro l’ortolano”, come sta accadendo anche per la Nuvola di Fuksas: per cercare di finirla Renzi e Marino hanno deciso di svendere i palazzi di pregio dell’Eur e sciogliere una storica società pubblica in attivo”.
“Lo sport italiano nel mondo si riconosce nel Foro Italico e il mondo sportivo internazionale, investitori in testa, cercano quel parco monumentale, collocato magicamente tra il fiume Tevere e la collina di Monte Mario”.
“E proprio l’eventuale successo della candidatura – ha precisato il capogruppo- consentirebbe al Foro Italico di ricevere quei finanziamenti che fin qui gli sono stati negati dallo Stato per essere restaurato e adeguatamente valorizzato, in un progetto che contempli anche il futuro uso dello Stadio olimpico e il completamento dell’unica prestigiosa Città dello sport che abbia la Capitale. Che purtroppo sta cadendo a pezzi nel l’indifferenza generale”.
“A tal proposito – ha sottolineato Rampelli – è utile semmai suggerire agli amministratori la possibilità di utilizzo proprio di Tor Vergata come localizzazione del futuro stadio della Roma. L’unica cosa certa è che deve cessare la filosofia della ‘marchetta’, che ha già fatto danni notevoli alla città. Il piano regolatore di Roma prevede, fin dagli Anni Trenta, che l’area a vocazione sportiva sia quella delimitata dai quartieri Flaminio-Acqua Acetosa-Tor di Quinto. Ed è li che si deve prevalentemente lavorare per i Giochi olimpici, se è vera la favola del basso impatto ambientale, del riuso e dei costi contenuti.
“In nessun caso – ha proseguito – comunque si possono scindere i progetti legati a Roma 2024, dalla riqualificazione del Foro Italico, dagli stadi della Roma e della Lazio e dal completamento di Tor Vergata. Ci deve essere una visione comune che, allo stato, è completamente assente”.
“Ma questa pianificazione – ha concluso Rampelli – deve perseguire scelte solo e soltanto urbanistiche, senza piegarsi a logiche affaristiche, magari vidimate da pseudo ambientalisti al servizio della sinistra”,
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