I.A.F.A. e Federsupporter chiedono maggiore trasparenza e rispetto delle regole nel calcio
Questa mattina si terrà dinanzi al Consiglio di Stato, Sezione V di Roma, l’udienza per il giudizio cautelare avente ad oggetto il procedimento per l’annullamento e/o l’emendamento del Nuovo Regolamento per i servizi di Procuratore Sportivo FIGC, a seguito del ricorso presentato dalla I.A.F.A. (Italian Association of Football Agents).
Nel medesimo giudizio è intervenuta ad adiuvandum Federsupporter, Ente esponenziale dei diritti e degli interessi collettivi dei tifosi, quali consumatori di spettacoli sportivi, e di rimando sostenitrice dell’integrità dello sport e di tutte le sue manifestazioni.
L’intervento di Federsupporter, cui peraltro la I.A.F.A. è associata, è motivato dall’indubbio interesse pubblico che riveste la controversia in oggetto; la nuova regolamentazione emanata dalla FIGC in pratica, consente a chiunque, privo di qualsivoglia requisito di onorabilità e professionalità, mediante la semplice autoregistrazione in un elenco, attraverso il versamento di una somma di € 500,00 alla Federazione stessa, di svolgere un’attività delicata e cruciale quale quella di agente di calciatori, sino ad oggi, a giusta ragione, riservata a soggetti preventivamente e legittimamente selezionati, autorizzati e qualificati.
Questa è stata ed è risultata per oltre 15 anni, una imprescindibile necessità, in virtù della forte connotazione economica di tutte le attività interconnesse al sistema calcio, cosi’ come più volte sancito da varie sentenze dei Tribunali Europei, nonché da formali ed incisive indicazioni della stessa Commissione Europea.
La sopra citata “deregolamentazione”, oltre che lesiva di “diritti quesiti”, ed in contrasto con molteplici principi del diritto comunitario e con normative dell’ordinamento statuale italiano, non potrà che favorire l’infiltrazione di soggetti, non solo privi di qualsiasi professionalità, ma spesso anche dei necessari requisiti di onorabilità, lasciando la strada spianata a vere e proprie forme di “caporalato” di manodopera calcistica, che direttamente o indirettamente, in forma privata od associata, per iniziativa autonoma o “su commissione”, aumenteranno a dismisura l’opacità di un sistema, quale quello del calcio, già ampiamente e significativamente attraversato da ripetuti scandali.
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