Doppia grana in casa CONI: i veleni pentastellati su Roma2024 e la querelle Barelli
(di Gianni Bondini) – Raggi o Giachetti, chiunque sia il sindaco si decide entro il 3 agosto “anche perché dopo non c’è più tempo“. Chiarisce il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Siamo alle strette per una candidatura “vera” di Roma per le Olimpiadi del 2024.
La procedura Cio è chiara: si candida la città col sostegno del Governo e con la garanzia del Coni. Due autorevoli componenti italiani del Cio, Franco Carraro e Mario Pescante, chiariscono: “Non c’è candidatura che non sia presentata dalla città“: Quindi chiunque sia il sindaco si dovrà assumere la responsabilità di dire un Sì o No pesante. E il possibile referendum? Tecnicamente si potrebbe fare, ma…è sempre una questione di tempi.
E’ invece solo una “brutta questione la vicenda“delle accuse di Paolo Barelli (nuoto) al presidente del Coni Malagò. Ora la Giunta del Coni ha chiesto un parere al Garante del Codice di Comportamento del Coni, l’ex presidente di sezione della Corte dei Conti, Corrado Calabrò.
E a formulare le domande all’autorevole giurista sarà in segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini. Lo stesso che scatenò la polemica di Barelli per i sospetti sui bilanci del nuoto (dal 2005 al 2008), dopo l’ispezione amministrativa del Marco Befera alla FIN.
Si tratta di un problema d’interpretazione o di contenuti? Ai giureconsulti l’ardua sentenza. Una volta per tutte. Problema di forma o di sostanza? Lo decida in fretta il professor Calabrò. Perché oltre alla lotta è anche la figuraccia che continua. O no? E questo comunque fa male all’immagine dello sport nella sua interezza.
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