Il mercato delle scommesse non è un “gioco”: affari per 61 mld
Nel 2015 il mercato mondiale delle scommesse sportive e ippiche ha registrato ricavi per quasi 61 miliardi di dollari – al cambio circa 54 miliardi di euro – un dato in crescita del 2,4% nonostante lo scorso anno non vi siano stati grandi eventi sportivi come i Mondiali di calcio disputati in Brasile nel 2014. E’ quanto emerge dall’11esimo rapporto annuale della Global Betting and Gaming Consultants (GBGC). Lo rivela in una nota il portale specializzato in gaming/betting Agimeg.it
Il settore, secondo le stime degli analisti, crescerà di un ulteriore 6% nell’anno in corso, per effetto dell’azione combinata degli Europei di calcio e delle Olimpiadi in Brasile, per arrivare a valere 72 miliardi di dollari (circa 64 miliardi di euro) nel 2020.
Numeri alla mano, il settore delle scommesse pesa per il 13% sul giro d’affari mondiali del gaming, una dato che paga le forti limitazioni in paesi come Usa e Cina. A livello nazionale, il Giappone rappresenta il maggiore mercato a livello globale, soprattutto grazie al peso delle puntate sull’ippica: secondo GBGC, insieme a quello di UK, Corea del Sud, Francia e Hong Kong vale il 45% dei ricavi per le scommesse ippiche nel mondo.
Le scommesse mondiali viaggiano sempre più su internet: dal rapporto emerge come ad oggi il 36% dei ricavi derivi proprio dalle puntate online, pari a 22 miliardi di dollari, ma il 40% è nelle mani di operatori senza licenza.
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