La candidatura “folle”: la Turchia arrivò ad un punto dall’assegnazione di Euro2016
(di Marcel Vulpis) – Anche nel settore dei “bid” sportivi qualcuno dovrebbe iniziare a fare chiarezza e a comprendere che non tutte le nazioni hanno le caratteristiche (in termini per esempio di stabilità politica oltre che economica) per organizzare grandi eventi sportivi.
E’ quello che è successo anni fa con la Turchia, che, nel 2009, si “innamora” del progetto di Euro2016 e decide di sfidare davanti all’assemblea Uefa sia la Francia, sia l’Italia, per l’organizzazione dell’evento continentale per team nazionali (si è passati in questa edizione vinta dal Portogallo da 18 a 24 squadre).
Alla fine ha vinto, per fortuna, la Francia (10 giugno-10 luglio), ma per un punto abbiamo rischiato di assegnare (alla seconda votazione 7 membri hanno votato per la Francia e 6 per la Turchia) Euro2016 ai turchi (con tutti i problemi che stiamo vivendo in queste ore).
Immaginate cosa sarebbe successo se, appena 5 giorni dopo la finale 1°-2° posto (magari con migliaia di turisti rimasti nel paese per diletto), fosse scoppiato appunto il golpe dei militari.
Anche l’ipotesi Francia è stata molto rischiosa (visto i continui e periodici attacchi islamici sul territorio d’Oltralpe e ciò che è successo a Nizza lo scorso 14 luglio sulla Promenade). Se l’Italia (arrivata terza su tre candidati, con appena 23 punti assegnati) ci avesse creduto di più, si sarebbe portata a casa un bid importante e magari questo grande evento sarebbe servito concretamente per rilanciare l’impiantistica sportiva. E, invece, ancora una volta, abbiamo dovuto guardare gli altri organizzare eventi sportivi ampiamente alla nostra portata.
La domanda sorge spontanea, ma in un altro ambito (quello olimpico):…Il CIO è consapevole di tutti i rischi che si potrebbero correre assegnando il prossimo 13 settembre 2017 i Giochi estivi del 2024 ai transalpini (ai danni d Roma, Budapest e Los Angeles)? Speriamo che il “buon senso” regni sovrano…
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