All newsAltri eventiAziendeBrandCalcioCalcio.InternazionaleChampions LeagueDiritti TelevisiviEconomia E PoliticaFormazione&Convegnihome pageIstituzione e AttualitàSponsorshipSport BusinessStadi di calcio

La Juventus cresce in Italia, ma il benchmark è il Barça a 695 mln di euro

(di Marcel Vulpis) A distanza di quasi tre anni dalla sua elezione, Josep Maria Bartomeu è il presidente di calcio più ricco a livello mondiale. Il prossimo 29 ottobre, davanti ad una nutrita assemblea di soci-tifosi, saranno svelati i dati del fatturato del club catalano. Ufficiosamente si parla di una cifra lorda (ovvero considerando anche i ricavi da intermediazione calcistica) vicina ai 695 milioni di euro. Un giro d’affari record se si pensa che, solo un anno fa (dati al 30 giugno 2015), la società iberica valeva 561 milioni. In una sola stagione c’è stata una crescita pari a 134 milioni di euro. E’ questo il dato che preoccupa maggiormente il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Il club bianconero è cresciuto rispetto ad un anno fa, da 348 a 387,9 milioni (341,4 milioni se si considera il fatturato netto), per un differenziale positivo di 39,9 milioni, ma più di tre volte inferiore alla crescita del Barcellona nello stesso periodo.

I campioni d’Italia, nel quinquennio 2011-2016, hanno raggiunto una capacità di riempimento dello stadio pari al 95%, in perfetta media stadi Premier league, con i ricavi legati al nuovo impianto passati da 36,3 a 51,5 milioni di euro annui. Un risultato positivo per il mercato italiano, ma troppo basso rispetto ad altri campionati europei.

Il J-stadium è delizia e croce per i bianconeri, perchè la sua capienza (oltre 41 mila posti a sedere) è troppo limitata per una società di calcio che punta a crescere nella classifica continentale delle realtà imprenditoriali più virtuose.

La Juventus, al momento, non può tenere il passo dei catalani, ma è sulla strada giusta sotto il profilo dei conti. L’ultimo bilancio è più che positivo per i bianconeri, vista anche l’evoluzione della situazione finanziaria nell’ultimo quinquennio (-48,7 milioni di euro nel primo anno, -15,9 il secondo, -6,7 il terzo, +2,3 il quarto e +4,1 nel quinto). Quello che serve è un radicale cambio di passo, di velocità, altrimenti la battuta di Agnelli sul “vagone più lento del treno” (europeo) rischia di trasformarsi in realtà consolidata.

Il cambiamento passa per tre operazioni strategiche: potenziamento del valore delle sponsorizzazioni di maglia (attualmente Jeep e Adidas versano insieme 40 milioni di euro nelle casse bianconere), individuazione di un naming partner per lo stadio, del valore annuale non inferiore ai 10-15 milioni, e ampliamento (tutto da studiare) del J-stadium ad almeno 60 mila posti.

Il confronto con il club catalano è per certi versi impietoso anche sul terreno delle sponsorizzazioni. In ambito tecnico il Barça ha appena firmato un contratto con Nike (fino al 2028), per arrivare, a regime ad un importo pari a 155 milioni di euro (di cui 50 milioni variabili), contro gli attuali 60 milioni di euro annui. A livello commerciale poi c’è da aggiungere il valore dell’accordo stretto con il main sponsor Qatar airways (70 milioni di euro a stagione). E nel futuro (entro il 2021), post ampliamento Camp Nou, i vertici azulgrana parlano già di fatturato in area 1 miliardo di euro.

(articolo pubblicato oggi sul quotidiano sportivo Corriere dello Sport)

Previous post

Sfida Real Madrid-Barcellona per il Pallone d'Oro 2017

Next post

The Bible Marathon 2016: in Israele lo sport incontra la storia [Immagini]

Redazione

Redazione

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *