Cina e calcio europeo: investimenti nell’ultimo triennio superiori ai 2 miliardi di euro
Nelle ultime tre stagioni calcistiche l’Europa si è presentata come territorio di conquista di investitori cinesi interessati a sbarcare nel Vecchio continente per acquisire società blasonate in difficoltà finanziaria o per utilizzare il pallone come veicolo pubblicitario e di espansione commerciale per il business.
Un fiume di denaro, che, complessivamente, ha toccato la quota record di 2,09 miliardi di euro (in media più di 696 milioni su base annua, considerando il triennio 2015/17). In totale 24 società di calcio, tra la prima e la quarta divisione, sono cambiate di proprietà in otto diverse nazioni (Francia, Inghilterra, Italia, Spagna, Portogallo, Danimarca, Olanda e Repubblica Ceca). I nuovi proprietari con passaporto cinese hanno interessi in diversi settori: dal tradizionale marketing sportivo ed entertainment, passando per l’immobiliare, la finanza, la tecnologia, l’energia, fino a gruppi di procuratori sportivi o con investimenti nelle Football academy. Nove operazioni di acquisizione hanno portato al controllo totale delle quote azionarie, altre quattro superano il 98%, otto con impegni economici tra il 50 e l’80%, le restanti tre si muovono tra il 13 e il 20%.
Regno Unito e Spagna hanno catturato, più di altri mercati (al momento resta fuori la Bundesliga tedesca), l’interesse degli investimenti cinesi: ben sei società a testa, anche se l’Italia, con appena due accordi economici (Inter e Milan), ha generato trasferimenti di denaro per 1.010 milioni di euro.
Il mercato britannico ha assorbito 759,5 milioni di euro distributi tra un club di Premier league (il West Bromwich Albion) ed una partecipazione, nella misura del 13% all’interno di City Football Group, che possiede anche il Manchester City, oltre a quattro realtà di seconda divisione (Birmingham City, Aston Villa, Wolverhampton e Reading). La penisola iberica ha intercettato più di 107,8 milioni di euro, con Granada e Atletico Madrid (il colosso Dalian Wanda controlla il 20% del club) ai primi posti. L’Espanyol è controllato dal gruppo Rastar, attivo nella produzione di modellini di automobili (ha pagato più di 17 milioni di euro per acquisirne la maggioranza). Fa notizia il Real Oviedo, piccolo club di Segunda divisiòn, che ha lanciato una innovativa piattaforma di crowdfunding, collocando principalmente le azioni in Cina tra gli appassionati di calcio.
Il mercato francese ha raccolto 179 milioni di euro, per un poker di club di assoluto valore come l’Olympique Lione (100 milioni di euro per il 20% delle azioni da parte del fondo IDG) e il Nice, oltre a Sochaux e Auxerre, attualmente entrambe nella seconda divisione transalpina.
Gli investimenti cinesi nel football portoghese sono concentrati nelle serie minori a supporto di Sport Uniao Sintrense, CD Pinhalovense e Oriental Dragons. L’obiettivo è portarli, nei prossimi cinque anni, nella prima disione lusitana per partecipare alla torta dei diritti tv. Ancora più limitati gli investimenti nel calcio olandese, danese e ceco, segno, comunque, di vitalità sui diversi mercati europei. (fonte: Il Corriere dello Sport)
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