Neymar Jr. venerdì si presenterà a Parigi per il trasferimento record da 300 mln
Neymar Jr. approderà venerdì alla “corte” del PSG qatariota. Lo ha fatto capire tra le righe Wagner Ribeiro, agente del centravanti brasiliano. Un’operazione da 222 milioni di euro, se ci si ferma al pagamento della clausola rescissoria “monstre”, che il club parigino deve riconoscere al Barça, per poter usufruire delle performance sportive dell’atleta verdeoro nella prossima stagione. Neymar incasserà al Paris Saint Germain un salario “netto” di 30 milioni di euro annui, molto più per esempio si quando incassano Leo Messi, Suarez e Cristiano Ronaldo.
L’intera operazione è stimata in 300 milioni di euro, perché la parte residuale (78 milioni di euro), sempre che possa essere così considerata, verrà pagata da Qatar Sport Investments (fondo con sede a Doha) direttamente a “O Ney”. Le ragioni di questa trattativa sono semplici: i 222 milioni di euro (la parte più consistente dei 300 in esame) finirà nelle casse del Barcellona, con pagamento diretto da parte del calciatore. Un’operazione mai avvenuta nella storia del calciomercato mondiale. Un pericoloso precedente, per certi versi. Di fatto, alla luce di questo trasferimento record, il fair play finanziario se non è morto, certamente ha perso la sua ratio iniziale (creare un mercato più competitivo ed equilibrato tra i diversi club europei, cercando di uscire da alcuni casi di “gigantismo”).
Invece, con l’operazione Neymar-PSG si va nella direzione opposta. Che questa cifra sia collegata ad un accordo milionario, che vedrà il campione brasiliano diventare il testimonial dei Mondiali di calcio 2022 è solo un aspetto secondario.
Nella realtà il governo di Doha non sa più come uscire dalla “grana” del blocco della coalizione araba (ancora attivo), messo in campo da sei nazioni, tra cui Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. I qatarioti vogliono utilizzare il calcio come uno strumento per recuperare immagine in ambito internazionale.
Un attimo dopo scatterà un piano di lobbying a livello internazionale, cercando di coinvolgere il governo francese (visto che l’investimento di Neymar è a favore del più importante club transalpino di proprietà araba) in un vasto programma di “scongelamento” delle sanzioni poste in essere dalla stessa coalizione. O quantomeno proveranno ad coinvolgere i francesi in questa operazione di geopolitica di respiro calcistico.
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