Fognini va a casa. La direzione degli US Open giustamente non fa sconti
Non finiscono i guai di Fabio Fognini, talentuoso tennista italiano ma con un carattere/stile molto difficile (nei giorni scorsi si era rivolto con insulti sessisti e volgarità varie alla giudice di sedia durante un match). Dopo la multa ricevuta nella giornata di ieri di 24 mila dollari, l’azzurro è stato espulso definitivamente dal torneo. Fognini dunque lascia il torneo di doppio dove era ancora in corsa con il compagno Bolelli (al terzo turno, gli ottavi) perdendo anche il montepremi accumulato, ovvero 72 mila dollari (50.000 in singolare, 22.000 in doppio).
Questa la nota ufficiale: “Applicando il codice di condotta del Grande Slam, Fabio Fognini con la presente è provvisoriamente sospeso da ogni ulteriore partecipazione agli Us Open, essendo pendente una decisione finale se è stata commessa un’infrazione grave durante il primo turno del singolare. La sospensione provvisoria ha effetto immediato e, di conseguenza, Fognini è stato cancellato dal prossimo match di doppio. Non ci saranno ulteriori commenti fino a quando il processo si sarà concluso”.
La condotta degli organizzatori statunitensi è ineccepibile ed è giusto dare un forte avvertimento al tennista italiano, che sarà anche bravo con la racchetta, ma deve crescere sotto il profilo dello stile e dei comportamenti. La figura dell’arbitro in qualsiasi sport è sacra; lo è ancora di più perché si tratta di una “donna”. Questi atteggiamenti sessisti dell’azzurro sono assolutamente inqualificabili. Giustissimo espellerlo. Siamo certi che se ciò fosse avvenuto in Italia, non si sarebbe mai arrivati a tale fermezza. Da noi si cerca sempre o lo scaricabarile o la giustificazione a prescindere. Negli USA chi sbaglia paga. Ecco perchè è una grande nazione ed una grande democrazia.
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