PSG sotto inchiesta, ma l’UEFA è troppo lenta. Così non va!
(di Marcel Vulpis) – L’Uefa vuole vederci chiaro, prima sull’operazione “monstre” da 222 milioni di euro di Neymar Jr, trasferitosi a Parigi dopo aver pagato questa clausola rescissoria, poi l’arrivo dall’AS Monaco di Mbappè per un valore di 180 milioni di euro (anche se verranno pagati tra un anno, per non incorrere in ulteriori problemi di Fair play finanziario).
L’Uefa nell’ambito del Fair Play Finanziario ha deciso, pertanto, di aprire un’indagine accurata sulle operazioni in oggetto dei transalpini (il presidente del club è il qatariota Nasser Al Khelaifi). Intende studiare le carte di questa operazione per valutare se le operazioni di mercato del PSG possano aver violato le regole imposte a tutti i club dal progetto del FFP.
«L’inchiesta sarà incentrata sulla conformità del pareggio di bilancio, in particolare dopo i recenti trasferimenti della finestra di mercato estiva», quanto ha comunicato il massimo organismo che governa il calcio europeo…Nei prossimi mesi il Comitato di Ispezione finanziaria dei club della Uefa si riunirà regolarmente per valutare attentamente tutta la documentazione relativa a questo caso. La Uefa ritiene che il Fair Play Finanziario sia un sistema fondamentale per assicurare la sostenibilità finanziaria del calcio europeo», ha concluso il comunicato.
Unico dubbio: la decisione dell’organo vigilanza dell’Uefa verrà ufficializzata solo nei primi mesi del 2018. Troppo tardi ci permettiamo di sottolineare. Corretto monitorare il PSG, ma non si può arrivare a questa decisione tra 6 mesi. Nel frattempo, Neymar avrà giocato sui campi della Ligue1 e modificato, a torto o ragione, gli “equilibri” del calcio domestico e internazionale (con la sua presenza). Come farà l’Uefa a far tornare indietro il club francese sui suoi passi, nel caso di conferma di violazione delle regole? Se si dovesse, poi, arrivare a stabilire una multa (anche pesante) per i parigini, cosa volete che sia per una società controllata da un fondo sovrano nazionale. Sarebbe l’equivalente di un “buffetto”. Così non va cara Uefa!
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