NBA si apre agli sponsor di maglia…ma non troppo
Tra appena un mese le squadre della NBA, la lega professionistica del basket statunitense, potranno scendere sul parquet con un marchio commerciale sulla canotta di gara. E’ una scelta storica, anche se, secondo quanto riporta La Stampa, non tutti i team sono riusciti a chiudere accordi commerciali. Saranno appena 14 su 30. Una delle ragioni di questo impatto “freddo” rispetto alla novità commerciale in esame è la superficie a disposizione: appena 6,5 centimetri quadrati sulla spalla sinistra (1/3 rispetto al nome della franchigia apposto sul fronte maglia). Il quotidiano piemontese parla di contratti compresi tra 3.5 e 16,7 milioni (come nel caso di Rakuten, già sponsor di maglia del Barcellona, che, però, incassa 55 milioni di euro). Lo sponsor nipponico dell’e-commerce si è legato ai campioni del Golden State “Warriors”. Siamo ancora in una fase sperimentale (il primo tentativo era avvenuto in occasione della partita “All Stars” con l’apposizione del marchio automotive “KIA”), ma il dado è tratto e questa rivoluzione è da valutare entro la stagione 2018/19, quando tutte le squadre adotteranno marchi commerciali e i contratti saranno sicuramente più ricchi. Per la NBA i diritti tv (oltre due miliardi di dollari a stagione) e la fornitura dello sponsor tecnico (il colosso Nike spende 1 miliardo di dollari) restano per il momento le due voci più importanti in ambito economico.
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