Newcastle ospita la tappa 191 del Bellator MMA
Nuovo round (in terra britannica) del circuito Bellator MMA. Alla “Metro Radio Arena” di Newcastle, Michael McDonald, talentuoso campione californiano, ha vinto, per decisione unanime (30-27 nei cartellini dei tre giudici), contro Peter Ligier. Considerato tra le migliori promesse dell’MMA mondiale, con questo successo al debutto “Mayday”, entra di diritto nella rosa dei possibili sfidanti al titolo dei pesi gallo Bellator, dal 2016 nei guantoni di Eduardo Dantas (anche se l’incontro di ieri si è svolto in catchweight, visto che McDonald ha sforato di un etto il limite dei pesi gallo). Per Ligier, altro debuttante nella divisione, una sconfitta onorevole: reduce da una striscia di quattro vittorie consecutive, il francese ha sofferto lo scarso recupero dall’ultimo match contro Alexander Pirev (due mesi fa) e la poca esperienza sui grandi palcoscenici dell’MMA.
In un’arena esaurita per il main event, McDonald ha preso subito l’iniziativa con una serie di jab; Ligier, d’altra parte, sembra ancora timoroso di togliersi le vesti di sparring partner del campione. Mandai è andato ancora a segno con un gancio destro e ne ha approfittato per effettuare un takedown, che suona la sveglia all’avversario: grande lucidità nel difendersi e riguadagnare la posizione per la chiusura del primo round. Nel successivo Ligier è ripartito con un bel destro, poi ha subito, per la seconda volta, un takedown. Che però, come prima, McDonald ha faticato a finalizzare. Di nuovo in piedi il francese ha chiuso la distanza con una bella combinazione di pugni, ma il montante che ha incassato, a fine round, è il colpo più significativo dell’incontro, quello con cui McDonald porta a casa la seconda ripresa, ma anche un infortunio che sembra fin da subito grave. “Mi sono rotto la mano,” le sue parole a fine combattimento. “Nel terzo round ho potuto fare affidamento solo sul mio wrestling.” E infatti il ritmo scende. Ligier è stanco, McDonald non ha forzato, il match si è chiuso, senza ulteriori iniziative di rilievo.
L’ultimo incontro di McDonald risaliva a luglio dello scorso anno, contro John Lineker nell’UFC 91: il californiano era andato al tappeto dopo un primo round spettacolare combattuto a guardie basse. Poi i contrasti con l’organizzazione, e la decisione di lasciare l’UFC. “Il loro sistema di bonus è una pistola puntata alla tempia. Finché vinci puoi vivere tranquillo. Se non vinci, muori di fame.”
Bellator non si è lasciata sfuggire l’occasione, e ha subito avviato i contatti con l’americano, finché a marzo è arrivata la firma. “Mi hanno fatto capire che credono in me, e sono disposti a darmi ciò che l’UFC non voleva concedermi. Sono molto felice.” McDonald, che, nel 2013, è stato il contendente numero uno al titolo UFC di Renan Barão, è uno degli ultimi grandi ingaggi di Bellator, sempre più intenzionata a rafforzare la sua posizione nell’MMA.
Nel co-main event di Newcastle, un’altra ex-contender UFC, Valerie Letourneau, e un’altra vittoria per decisione unanime, contro l’inglese Kate Jackson. Per la canadese finisce così il periodo di magra, durato due anni (l’ultimo successo nell’UFC Fight Night dell’agosto del 2015, contro Maryna Moroz): troppo superiori le sue abilità nello striking, in un incontro che la proietta come papabile sfidante al titolo dei pesi mosca Bellator, nelle mani di Ilima MacFarlane. “Mi piaci Ilima, ma penso che presto ci vedremo nella gabbia.” Negli altri incontri, Mohammad Yahya è il primo lottatore degli Emirati Arabi Uniti ad ottenere una vittoria in un circuito internazionale di alto livello (contro Ash Griffiths, per TKO al primo round); successi anche per Phil De Fries (contro James Thompson, sottomissione per ghigliottina al primo round) e Jeremy Pletey (contro Lewis Monarch, per split decision).
Il prossimo evento Bellator a fine gennaio, in California (grande spettacolo con la sfida per il titolo welther fra Rory MacDonald e il campione Douglas Lima): in attesa di luglio (nella data del 7), quando la divisione farà tappa a Roma. (ha collaborato Vittorio Niccolai)
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