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MMA: I risultati dell’UFC219 a Las Vegas. Nurmagomedov sfida McGregor per il titolo leggeri

Finisce senza vincitori l’incontro (svoltosi venerdì scorso) fra Martin Vettori e Omari Akhmedov nell’UFC 219 di Las Vegas. Una decisione dubbia, contestata dallo stesso Vettori: “Non sono d’accordo con i giudici. I primi due round sono stati equilibrati, ma nel terzo ho dominato. Mi sento di aver vinto questa sfida e tornerò più forte che mai. Spero che il pubblico si sia divertito.” Per l’italiano, che veniva dalla bella vittoria di giugno contro Vitor Miranda, si tratta della quarta prestazione nella divisione americana (record 2-1-1). Il pareggio arriva esattamente un anno dopo la sconfitta per decisione unanime contro Antonio Carlos Junior. Anche in quell’occasione Vettori sfiorò la finalizzazione nel secondo round, ma nel terzo crollò fisicamente. Ieri sera, invece, un finale di match in crescendo, che dimostra uno stato di forma ottimale e fa ben sperare per gli appuntamenti futuri: con altri tre incontri garantiti dal contratto con l’UFC, il peso medio di Mezzacorona avrà modo di maturare e di scalare le gerarchie della categoria. L’età (classe 1993) e il talento sono dalla sua parte.

Sorprende il primo round di Akhmedov: partenza forte e combinazioni di ganci e di calci bassi, ma nessun tentativo di takedown. La mascella di Vettori regge bene al cambio di strategia, ma fatica a impostare una reazione. Nel secondo round il russo finalmente attacca basso per portare a terra l’avversario, dopo aver aperto la guardia con una serie di pugni. Vettori è pronto: difende la posizione e costruisce un tentativo di sottomissione attraverso un triangolo di gambe. Il soffocamento sembra efficace, la vittoria vicina. Ma Akhmedov resiste e riesce a rialzarsi, e nel finale mette a segno un buon spinning back fist e un paio di ganci al mento. Il terzo round inizia e finisce con i colpi dell’italiano, che dimostra di essere cresciuto molto nella preparazione fisica e nel ritmo: belle sequenze di colpi alti, un magnifico headkick e ginocchiate potenti. Lucidità e precisione. Che però non basteranno a vincere l’incontro. Poco male: un Vettori così potrà dare fastidio a molti.

Nel main event della serata, Cris Cyborg (Bra) respinge l’assalto al titolo di Holly Holm (Usa) e si stringe più saldamente ai fianchi la cintura dei pesi piuma. L’ex-campionessa UFC dei pesi gallo non riesce così a dare continuità alla vittoria di giugno contro Bethe Correia. Parte e finisce bene: generosa in difesa, nel cercare di evitare i takedown dell’avversaria, e aggressiva in attacco, con striking e clinch (specialità della casa) incisivi come sempre. Ma di fronte si ritrova una Cyborg, di nome e di fatto, che, nelle fasi centrali, impone il suo ritmo e alla fine del quinto round si dimostra la lottatrice più in forma (imbattuta dal 2005, diciannove vittorie consecutive inframmezzate dalla sfida no contest contro Hiroko Yamanaka del dicembre 2011, quando la brasiliana fu trovata positiva allo stanozolol e squalificata per un anno).

Negli altri incontri Khabib Nurmagomedov (Rus) ha avuto la meglio sul brasiliano Edson Barboza (decisione unanime) e ha lanciato la sfida al titolo dei pesi leggeri MMA: “Tony Ferguson o Conor McGregor, non mi interessa. Se va bene all’UFC, posso combattere contro entrambi nella stessa notte. Senza scherzi.” Dan Hooker ha vinto la sfida contro Marc Diakiese grazie a una ghigliottina al terzo round; altre due decisioni unanimi per le vittorie di Carla Esparza (contro Cynthia Calvillo) e di Neil Magny (contro Carlos Condit). (ha collaborato Vittorio Niccolai)

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