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L’Inter hospitality diventa “IN”

(di Elisa Marenoni) – La società nerazzurra ha presentato, con una conferenza stampa a villa Necchi Campiglio (dimora storica che fa parte del circuito delle “Case museo di Milano), il nuovo brand, che si occuperà del programma di ospitalità e marketing all’interno dello stadio di San Siro.

L’Inter lascia Infront, con cui aveva un accordo dal 2014 (è in scadenza a giugno), e lancia un progetto autonomo che si chiamerà “IN”, nome tutt’altro che casuale. IN come Inter, IN come inclusione e IN come sinonimo di eccellenza.

Il progetto, infatti, avrà un nuovo logo ed un sito dedicato, ma la vera novità è rappresentata dalla totale gestione interna da parte del club.

I vertici aziendali hanno formato un team di dieci persone di tre diversi dipartimenti e a loro spetterà il compito di far crescere i ricavi hospitality.

L’idea” ha spiegato il CRO Michael Gandler, che sarà a capo del progetto “è quella di avere un’area business che accolga i propri ospiti in un contesto da ricordare. L’obiettivo è creare condizioni al top sia per i clienti consumer, che vogliono vivere un’esperienza unica con benefit più costosi, sia per le società che vogliono utilizzare il networking per fare business.”

Insieme a Gandler, anche il responsabile della comunicazione, Robert Faulkner, ha sottolineato come IN sia, per la società di Suning, un ulteriore passo verso nuove strategie di marketing, seguendo i trend digitali del nuovo millennio, in un’ottica di crescita e miglioramento in termini di percentuale di ricavi.

Una immagine dello stadio San Siro di Milano

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Redazione

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