Goodwood Revival taglia il traguardo del 20° anniversario
(da Goodwood – l’inviato Paolo Rivelli) – Il Goodwood Revival ha tagliato il traguardo del suo 20°anniversario, nei giorni dal 7 al 9 settembre 2018. Di fatto si è rivissuto il periodo dal 1948 al 1966, quando il circuito del West Sussex è stato l’epicentro assoluto del motorsport britannico. Fu il nonno dell’attuale duca di Richmond, Freddie March, a creare il circuito, riaperto dopo un lungo periodo di chiusura, dall’attuale duca di Richmond nel 1998. E’ l’unico raduno storico da competizione al mondo, che è interamente ambientato nel periodo, come se fosse un set cinematografico curato nei minimi particolari.
Il circuito automobilistico è il Goodwood Aerodrome, uno storico campo di aviazione usato ampiamente durante la II Guerra Mondiale quando era conosciuto come RAF Westhampnett. Su un’area che si estende per 4.850 ettari sono ospitati un hotel di 91 camera e un club del XVIII secolo, che una volta ospitava la dimora di caccia del duca di Richmond. L’ultimo acquisto della proprietà è il Hound Lodge, un lussuoso lodge di 10 camere con maggiordomo e il suo chef privato. Al centro di tutto si trova, in parco di 50 ettari fatto di pittoreschi paesaggi tipici della campagna inglese, la casa del duca e della sua famiglia.
Goodwood non è solo motori, è infatti famosa anche per il cibo. La Goodwood Home Farm, una delle più grandi aziende agricole biologiche, in grado di controllare ogni aspetto della sua produzione fino in cucina, dove vengono creati i piatti. E’ questo che l’ha resa un punto di riferimento nella filosofia alimentare sostenibile.
Al di là delle apparenze, non è solo un romantico passo indietro nel tempo. Lo si capisce immediatamente dalla gigantesca macchina organizzativa, che presuppone il notevole giro di affari. Che gira intorno alla manifestazione. Glamour, nostalgia e macchine d’epoca incredibilmente belle e rare. L’evento di Goodwood è una lezione di classe.
Le aziende coinvolte sono la chiave di lettura per capire che dietro a Goodwood si muovono molti soldi e non sorprende che UBS si sia mossa in grande stile, con una presenza tra le più importanti. Infatti una serie di gare si susseguono su un circuito prestigioso, storico, contro lo sfondo del paesaggio di West Sussex, il revival di Goodwood è una classica celebrazione dello stile. Una di queste è stata soprannominata “la più costosa di sempre” e si è svolta con oltre 200 milioni di sterline di auto classiche allineate sulla griglia, circa 220 milioni di Euro. Sono state stimate 4.500 auto, il cui anno di costruzione è prima del 1966, ha dichiarato Fergus Caheny, Investment Director e Partner di Smith & Williamson, che da quest’anno è divenuto sponsor partner dell’evento. Per avere un’idea del giro di affari, basta sfogliare il voluminoso catalogo di Bonhams, la prestigiosa casa d’aste, che ha un team altamente professionale, interamente dedicato al settore. L’asta di Bonhams, che si tiene ogni anno, raccoglie cifre che oscillano tra 12 e i 15 milioni di sterline, con una stima di entrate fiscali per lo Stato di 500.000 sterline di IVA.
I 150.000 visitatori attratti dal Revival ogni anno, si dividono equamente tra appassionati di sport motoristici e visitatori occasionali e circa il 90% di loro indossino abiti d’epoca. È stato inizialmente difficile, persuadere i concorrenti a farlo, ma una volta sperimentato hanno iniziato a farlo volontariamente. Ora i paddock sono un tripudio di colori vintage. Adiacente al circuito motorizzato, il campo ospita un labirinto di bancarelle che vendono abbigliamento vintage.
Oltre il 40% del pubblico possiede un veicolo storico, ma solo il 15% di essi è presente a Goodwood. Più del 55% del pubblico ha meno di 55 anni e approssimativamente la stessa percentuale proviene dal sud-est dell’Inghilterra. Mentre il 21% dei concorrenti e circa il 10% dei visitatori proviene dall’estero. Il Goodwood Revival genera oltre 23.000 “pernottamenti” in hotel e B&B locali, oltre a ulteriori 25.000 pernottamenti locali al di fuori dal raggio di 20 km della zona di Goodwood.
I dati economici sono impressionanti e con un trend in crescita. Il Goodwood Revival ha un impatto economico significativo sull’economia locale. Già i dati del 2012 dell’Università di Brighton, rivelavano che l’evento aveva generato entrate per 12 milioni di sterline (13,2 milioni di Euro) per la comunità locale, con un fatturato lordo di 36 milioni di sterline per l’economia nazionale, al netto dell’IVA, con oltre 4 milioni di sterline generati in entrate dello Stato. L’evento ha anche portato all’occupazione temporanea diretta per oltre 350 persone. Questo spiega la presenza di diversi top player del settore del Wealth Management, del calibro di Credit Suisse, UBS e di altri emergenti nel settore come Smith & Williamson. Numeri decisamente importanti per un weekend nella campagna inglese.
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