CR7 modello per lo sfruttamento dei diritti di immagine dei calciatori
(di Marcel Vulpis*) – Il “colpo del Secolo“, così come è stato ribattezzato l’arrivo in Italia, di Cristiano Ronaldo alla Juventus, per la cifra record di 105 milioni di euro, contribuirà a far decollare, una volta per tutte, il valore dei diritti di immagine dei calciatori, soprattutto quelli più rappresentativi in seno alle squadre di serie A.
CR7 può trasformarsi in un acceleratore per un mercato, quello italiano, indietro anni luce rispetto a ciò che sta avvenendo in altri Paesi più maturi e/o avanzati su questo specifico tema (lo sport professionistico americano, per esempio, è un punto di riferimento assoluto in materia). Il centravanti portoghese, per il momento, ha fatto decollare le vendite del merchandising bianconero ed è, soprattutto, l’uomo-immagine scelto dalla Juventus per potenziare all’estero l’area delle “regional partnership”. Attualmente la società ha stretto relazioni con F66.com (betting), Wanbo Sports (media company), China Merchants Bank, Super Soccer Tv, Costa China (attività crocieristica), Star Nigeria (birra), con l’occhio rivolto alla Cina e all’Estremo Oriente.
Il co-marketing sviluppabile con Cristiano Ronaldo è un’opportunità unica per internazionalizzare il brand bianconero. L’obiettivo è recuperare il gap commerciale, con i principali club inglesi, spagnoli e tedeschi, già presenti, su questi territori, molto tempo prima della realtà tricolore.
Nel frattempo, CR7 ha stretto un primo accordo individuale con il marchio Yamamay (fa parte del portfolio del gruppo Pianoforte Holding) e la sua immagine è ben visibile nei negozi di proprietà della famiglie Cimmino e Carlino (queste due realtà imprenditoriali gestiscono 600 punti vendita di biancheria in tutto il mondo). Accanto alle iniziative sviluppate con la Juventus, la stella portoghese, nel contempo, potrà muoversi liberamente su diversi segmenti commerciali. Un aspetto fondamentale per le entrate personali, con pubblicità e sponsorizzazioni stimate in complessivi 41,37 milioni di euro (secondo i dati 2017 del magazine Forbes).
Cristiano Ronaldo “modello” per i club di serie A
La gestione dei diritti di immagine è un’area tutta da esplorare da parte dei club di serie A (sono previsti margini enormi di crescita nei prossimi anni) e la presenza di Cristiano Ronaldo, nella massima serie, è un modello di riferimento (benchmark) per tutte le realtà della prima divisione. Le società di calcio devono fare delle scelte strategiche di marketing, muovendosi in parallelo con i campioni più rappresentativi, sia sul mercato domestico, sia sui territori di provenienza degli stessi calciatori.
Il Manchester United (English Premier league), per esempio, da diversi anni, utilizza gli “stranieri” presenti in rosa per progetti speciali di comunicazione (a livello pubblicitario e di pubbliche relazioni) su determinati mercati, sfruttando la loro notorietà all’interno delle fan base di riferimento. La presenza di molti atleti stranieri, nel nostro campionato, può diventare, quindi, una risorsa commerciale, ma le aree marketing dei club devono iniziare a ragionare oltre la logica standard della visibilità dei marchi sponsor sul perimetro di gioco o su determinate posizioni allo stadio/centri di allenamento. Ed ogni realtà calcistica dovrà, nel futuro, creare un dipartimento specializzato nella gestione di diritti di immagine, con l’obiettivo di far crescere le regional partnership, utilizzando al massimo la notorietà dei campioni nei Paesi di provenienza. (fonte: Tuttosport/speciale “Sport Business”)
* direttore agenzia Sporteconomy.it
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