L’emendamento Battelli (M5S) sul bagarinaggio rischia di affossare il mondo dello sport
In questa norma vi sono due errori sostanziali: applicarla infatti in una nuova norma riservata ad impianti con capienza superiore ai 3.000 posti vuol dire praticamente mandare in tilt le vendite della biglietteria di centinaia di club di calcio (ma lo stesso avverrà anche nel basket o nel volley per esempio), dalla serie D alla prima divisione (serie A).
Questo obbligherà la stragrande maggioranza delle società sportive dilettantistiche a dotarsi di sitemi di biglietteria e di software di gestione, che impatteranno inevitabilmente sui costi di gestione dell’azienda sportiva. E il tutto (ovvero l’adeguamento alla nuova normativa), in caso di approvazione, dovrà avvenire, tra l’altro, nell’arco pochi mesi, sulla base dei futuri decreti attuativi.
La cosa singolare è che questo pacchetto di norme non è stato in alcun modo condiviso con i principali operatori dei mondi dello spettacolo e dello sport. Una scelta politica calata dall’alto, che creerà problemi strutturali ed economici per le aziende sportive (generando diverse diseconomie nei settori di riferimento).
Per non parlare dell’utente finale, lo spettatore, che non potrà più trasferire ad altri (inclusi i parenti o amici) il proprio tagliando di ingresso. Una assurdità, perché lo spettatore, invece, di essere al centro dell’evento, e dei soggetti che lo organizzano, è, per assurdo, l’utente più penalizzato da questa nuova normativa.
Viene unicamente ammessa la vendita dello stesso attraverso le piattaforme autorizzate allo stesso prezzo nominale al quale il titolo è stato emesso.
Questo nuovo regime irrigidisce drasticamente una serie di processi commerciali del tutto leciti ed utili al pubblico regolare. Inoltre può potenzialmente determinare un aumento di posti vuoti agli eventi e fa aumentare i costi per gli operatori.
Si pensi, per esempio, solo agli sport minori o alla Serie D di calcio in cui non vi è l’obbligo di utilizzo di un sistema automatizzato di biglietteria. Con questo emendamento chi dispone di uno stadio con più di 3.000 posti (ovvero la stragrande maggioranza dell’impiantistica sportiva del Paese) dovrebbe dotarsene con un relativo aggravio di posti.
Di seguito alcune delle problematiche che si prospettano con l’approvazione dell’emendamento Battelli (M5S):
· Nel caso non si possa partecipare ad un evento il biglietto può unicamente essere messo in vendita, ma non è detto che il biglietto stesso venga acquistato da terzi.
· Se si volesse trasferire lo stesso biglietto ad un amico, familiare od altri, questo non si potrà più fare in quanto il biglietto messo in vendita deve essere pagato da un terzo qualsiasi sulla piattaforma generale di biglietteria.
· Nel caso di biglietti fisici tradizionali (oggi viene usato anche la modalità home.ticketing), ancora largamente utilizzati nello sport, occorrerà ritirare il biglietto originario al fine di rimetterlo in vendita ed, in alcuni casi, spedirlo al nuovo acquirente.
· I tempi di ritiro e riconsegna non sembrano garantire la possibilità di trasferimento nel periodo immediatamente prima l’evento;
· Non sarà più possibile emettere titoli da ‘perfezionare’ e cioè il cui diritto ad accedere dipende dal nominativo successivamente abbinato al biglietto attraverso la funzione di cambio nominativo. Attività effettuata molto intensamente per gli sponsor (interessati all’attivazione delle loro iniziative di co-marketing con i club.
* Grandi difficoltà si prospettano per agenzie, biglietti corporate, omaggi, biglietti sponsor e cambi merce e sarà pressoché impossibile regalare una coppia di biglietti a Natale o ad un compleanno. In sintesi, un grave colpo all’intero sistema di ospitalità di aziende sponsor e player sportivi.
I rischi sono soprattutto:
· di una riduzione drastica delle prevendite anche solo in termini temporali con incassi per gli organizzatori spostati molto a ridosso dell’evento;
· di un ritorno degli acquisti ai botteghini con relativi ulteriori costi da parte delle organizzazioni sportive;
· di una diminuzione generalizzata del pubblico per la farraginosità e la complicazione degli acquisti;
· di una riduzione drastica degli sponsor che non riusciranno più a gestire campagne verso i loro clienti e verso il pubblico;
· di vedere numerosi posti vuoti anche in caso di ‘esaurito’
Il danno economico per tutti i soggetti coinvolti, pertanto, sembra di gran lunga superiore al beneficio di bloccare il “secondary market“, che potrebbe essere combattuto e vinto molto più semplicemente vietando direttamente ai privati ed ai siti di vendere a prezzo maggiore di quello “nominale”.
In sintesi, l’intervento di Battelli (deputato e Tesoriere del Movimento 5 Stelle) è assolutamente corretto, perché mira a mettere in campo una serie di azioni di contrasto al bagarinaggio online/fisico, purtroppo però la sua applicazione, sotto il profilo dell’introduzione delle nuove norme in oggetto, è completamente inutile oltre che dannosa. Non si capisce, poi, perché tutto ciò non sia stato elaborato dal primo firmatario del provvedimento e dagli altri co-firmatari (ben 15 parlamentari), senza aver mai convocato e/o ascoltato gli operatori del settore.
Un incontro, tra l’altro, che avrebbe aiutato gli stessi a redigere un provvedimento finalizzato a contrastare il secondary ticketing, ma, soprattutto, a non generare danni per i player del settore sport e per i gli utenti finali (i consumatori di questi eventi).
* si tratta di un mercato di biglietti parallelo a quello autorizzato, fortemente attivo su Internet, che offre in vendita biglietti per ogni genere di eventi non solo del settore spettacolo: sui siti del cosiddetto “secondary ticketing” sono venduti biglietti non autorizzati e maggiorati ingiustificatamente per multipli del prezzo ufficiale, alimentando un vero e proprio mercato parallelo ed oneroso a danno del consumatore/spettatore.
Non si capisce perché, come già avviene nel settore del betting, non si possa prevedere l’oscuramento di questi siti di secondary ticketing. Sarebbe la soluzione più semplice eppure si va nella direzione opposta. Perché on.Battelli?
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