Talento (Giunta Coni): I tempi cambiano e ci si evolve. La nostra istituzione sportiva ha bisogno di un restyling
(di Giovanni Bocciero) – Il Comitato provinciale Coni di Caserta ha celebrato con le “stelle al merito sportivo” e le medaglie al valore atletico gli atleti e le società che si sono distinti nell’anno 2017. Alla cerimonia tenutasi presso la Scuola specialisti dell’Aeronautica Militare ha partecipato anche il consigliere della Giunta nazionale Coni, Guglielmo Talento, e ne abbiamo approfittato per porgli alcune domande riguardanti la Riforma dello Sport inserita nella Legge di Bilancio 2019.
D: Come giudica la riforma della Coni Servizi SpA tanto voluta dal sottosegretario di Stato (con delega allo Sport), Giancarlo Giorgetti?
«Certamente stiamo vivendo un momento in cui il Coni è sotto la lente d’ingrandimento della politica e dell’opinione pubblica in generale in quanto se ne sta parlando molto sui giornali. Io credo che un ente quale il Coni, che ha ben 104 anni di storia, debba guardare al futuro senza restare incatenato alle logiche del passato. I tempi cambiano, ci si evolve, ed anche la nostra istituzione sportiva ha bisogno di un restyling. Inoltre la nuova riforma deve ancora essere del tutto scoperta e capita, e per questo abbiamo davanti diversi mesi di lavoro» – ha dichiarato Talento a Sporteconomy.
D: Lo scopo principale della Riforma dello Sport che subito balza agli occhi sembra essere quella di avvicinare lo sport d’alto livello con quello di base, che è fondamentale per l’intero movimento?
«Non finirò mai di ringraziare le migliaia di volontari che ogni giorno ruotano intorno al nostro mondo permettendoci – ha continuato Talento – di svolgere appieno quella che è la nostra attività primaria. Lo sport è sociale, e quindi non dobbiamo solo pensare alle Olimpiadi o alle manifestazioni più importanti. È importante tornare a fare sport nella Scuola, che deve essere il nostro principale stakeholders».
D: A proposito di stakeholders, lei è stato forse tra i primi a parlare di sport business nella visione in cui i posti di lavoro non devono essere ricercati solo nelle fabbriche, ma che anche un centro sportivo, con la sua gestione, può portare a nuove assunzioni oltre che ad introiti. Ci sono però diverse federazioni sportive che sopravvivono praticamente solo grazie ai finanziamenti del Coni, senza aver colto l’importanza di aprirsi agli stakeholders.
R. «Purtroppo è vero, e quando si tocca questo tasto non si può non parlare di soldi. Io credo, che, per prima cosa, bisogna accorpare tante piccole federazioni che negli anni si sono approvvigionate solo ed esclusivamente grazie ai finanziamenti del sistema. Oggi chiunque ha l’ambizione di farsi chiamare presidente, e questo non va bene, soprattutto perché dobbiamo ricordarci che si tratta dei soldi dei contribuenti, e quindi dei cittadini italiani. Per questo bisogna essere lungimiranti, guardare all’esterno e ricercare fondi nei stakeholders, che possono avere interesse nelle nostre attività».
D: Il prossimo luglio Napoli ospiterà l’Universiade. Quale sarà il contributo del Coni e come parteciperà alla gestione dei costi?
R: «Il Coni ha lasciato la cabina di regia dell’organizzazione agli Enti che si sono aggiudicati il finanziamento dello Stato, come è giusto che sia. Questo significa che noi come istituzione sportiva daremo il nostro sostegno solo dal punto di vista logistico e pratico. Ovviamente – ha concluso Guglielmo Talento – io in qualità di consigliere nazionale e Sergio Roncelli, quale presidente regionale del Coni, siamo a completa disposizione del Comitato Organizzatore Locale».
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