Nel 2019 speriamo di vedere maggiore etica e rispetto delle norme nel calcio italiano
Finisce un anno orribile, con il culmine raggiunto a Milano, durante Inter-Napoli, con i cori razzisti (rivolti ad un giocatore “nero” avversario), mentre a via Novara un ultras perdeva la vita schiacciato “lentamente” da un Suv (ancora non individuato). Un fatto delittuoso, oggetto di un piano a metà tra il criminale e il militare. Toccherà ai giudici milanesi stabilire la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità del caso. Sull’altro fronte, quello del razzismo negli stadi italiani, invece, la situazione, per assurdo, è molto più facile. Perché esistono norme specifiche e sarebbe sufficiente applicarle, con un pizzico di rispetto per chi (soprattutto) è stato oggetto delle offese. Speriamo che, nel 2019, non ci si trovi più di fronte a situazioni similari. Nel frattempo, ricordiamo il contenuto della norma federale dedicata a questo tema. Però serve qualcuno che la applichi. Non è così difficile. Ma servono dirigenti sportivi, nel 2019, che siano presenti a se stessi.
Articolo 62 delle norme federali: ecco la regola che stabilisce la possibilità di bloccare la partita anche in caso di cori razzisti da parte dei tifosi. La legge sportiva prevede questo: ”il responsabile dell’ordine pubblico dello stadio, designato dal Ministero dell’Interno, il quale rileva uno o più striscioni esposti dai tifosi, cori, grida ed ogni altra manifestazione discriminatoria costituenti fatto grave, ordina all’arbitro, anche per il tramite del quarto ufficiale di gara o dell’assistente dell’arbitro, di non iniziare o sospendere la gara”. Inoltre,secondo il comma 7 ”il pubblico presente alla gara dovrà essere informato sui motivi del mancato inizio o della sospensione con l’impianto di amplificazione sonora od altro mezzo adeguato, e verrà immediatamente invitato a rimuovere lo striscione e/o a interrompere cori, grida ed ogni altra manifestazione discriminatoria che hanno causato il provvedimento”.
E in caso di sospensione della gara – come prescrive il comma 8 dell’articolo 62 delle noif – ”i calciatori dovranno rimanere al centro del campo insieme agli ufficiali di gara. Nel caso di prolungamento della sospensione, in considerazione delle condizioni climatiche ed ambientali, l’arbitro potrà insindacabilmente ordinare alle squadre di rientrare negli spogliatoi”. Il comma 9 indica infine che ”l’arbitro riprenderà o darà inizio alla gara solo su ordine del responsabile. La sospensione o il mancato inizio della gara non potrà prolungarsi oltre i 45 minuti, trascorsi i quali l’arbitro dichiarerà chiusa la gara, riferendo nel proprio rapporto i fatti verificatisi, e gli Organi di Giustizia Sportiva adotteranno le sanzioni previste dall’art. 17 del Codice di Giustizia Sportiva, ferma restando l’applicazione delle altre sanzioni previste dal codice di giustizia sportiva per tali fatti”.
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