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CANDIDATURA OLIMPICA MILANO-CORTINA SEMPRE PIU’ CONCRETA

(di Dario Leo) – Si è conclusa in questi giorni la visita a Venezia della delegazione del Comitato Olimpico Internazionale per valutare la candidatura di Milano e Cortina come sede delle olimpiadi e paraolimpiadi invernali in programma nel 2026, una visita che rafforza la candidatura italiana stando alle entusiastiche dichiarazione del capo delegazione Octavian Murariu: “Abbiamo ricevuto una straordinaria candidatura, il team ha messo passione, impegno ed esperienza; tutto ciò rende decisamente molto solida la candidatura di Milano-Cortina”.

Nell’ambito della conferenza stampa che ha concluso la visita della delegazione, sono intervenuti anche il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti ed il sindaco di Milano Beppe Sala, che, nei loro interventi, hanno snocciolato una serie di dati ricavati da studi circa la sostenibilità economica del progetto.

In particolare Giorgetti ha dichiarato:”il Governo assicurerà i servizi di propria competenza come sicurezza e dogane per circa 400 milioni e quelle infrastrutture di interesse generale, utili indipendentemente dai Giochi. I costi per il nuovo palasport di Milano o altri impianti fatti per i Giochi saranno sostenuti dal comitato organizzatore o dagli enti interessati”. Ha poi presentato uno studio dell’università “La Sapienza di Roma”, che dimostra come le imposte generate dagli investimenti degli enti locali ripagheranno anche oltre i costi indiretti per lo Stato. Sala ha aggiunto, citando uno studio della Bocconi di Milano, che la realizzazione dei giochi genererà:”introiti per almeno 3 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 1.2 miliardi, generato da un investimento di 868 milioni, con costi operativi di 952 milioni”.

Decisivo nel dare solidità alla candidatura il pieno appoggio del governo gialloverde che, inizialmente, soprattutto nella componente grillina, aveva accolto con freddezza la proposta, manifestando i propri dubbi su possibili infiltrazioni e sul rischio, come dichiarato dal vicepremier Luigi Di Maio di “creare cattedrali nel deserto”.  Ad ammorbidire la posizione della componente di governo l’intenso lavoro del sottosegretario Giorgetti e del presidente del Coni Malagò, che lanciando l’hashtag “Dreaming Togheter” hanno presentato al governo un’analisi approfondita circa la trasparenza ed i benefici dei lavori infrastrutturali legati alla candidatura, che saranno affidati a “una piccola società per azioni in cui sono tutti protagonisti, che possa agire con la correttezza, la trasparenza pubblica e l’efficienza tipica di un privato”. Lo stesso Giorgetti ha aggiunto che entro venerdì prossimo il primo Ministro Conte firmerà un accordo di programma per l’assunzione delle reciproche responsabilità tra enti, comuni e regioni.

I prossimi appuntamenti saranno un incontro tra proponenti e governo in programma a Monte Citorio nella giornata di mercoledì ed un incontro, il 7 maggio,  in conference call con le federazioni internazionali degli sport invernali per valutare aspetti di natura tecnica. Entro fine maggio i commissari Cio pubblicheranno un report sulle due candidature cui i comitati organizzatori potranno replicare in vista del voto dell’assemblea del Cio del prossimo 24 giugno. C’è da battere la candidatura svedese Stoccolma-Are, che ha presentato un progetto in pieno stile scandinavo: funzionale, hi-tech, impeccabile nei servizi, ma un po’ freddo, e questo aspetto sta facendo filtrare un cauto ottimismo rispetto alla candidatura del nostro Paese

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