Decreto Crescita: ecco come può aiutare la Serie A
Le nuove regole fiscali contenute nel decreto possono favorire i club del nostro campionato
(di Luca Missori) – Dopo la vicenda Cristiano Ronaldo la Serie A prova ad attrarre altri top player. In questo potrà essere d’aiuto il nuovo Decreto Crescita varato dal Governo (Dl n. 34 pubblicato il 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale n. 100), che, all’articolo 5, stabilisce che l’IRPEF verrà tassata al 30% per coloro che dal 1° maggio trasferiranno la loro residenza in Italia per almeno due anni, a condizione di non aver risieduto nel nostro paese negli ultimi 24 mesi.
La normativa prevede un ulteriore beneficio fiscale per le regioni (quindi di riflesso le squadre) del Sud Italia: per Basilicata, Campania, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia infatti l’aliquota è ridotta al 10%. Non solo, il decreto non distingue tra lavoratori italiani e stranieri e quindi può servire da incentivo per le società calcistiche ad acquistare giocatori ed allenatori stranieri, sulla scia di quanto accaduto quest’estate con il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Stando a quanto riferito dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, infatti il regime agevolato riguarderà “lavoratori che non siano stati residenti da due anni in Italia e non viene sancito che prima debbano aver abitato nella Penisola per un certo periodo”.
Si tratta dunque di un primo piccolo ma importante passo in avanti. La Serie A ha bisogno di ritornare competitiva ed aumentare l’appeal del nostro calcio, a cominciare da misure di carattere economico e fiscale, è presupposto necessario e fondamentale.
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