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La FIFA è pronta ad aumentare i montepremi per le nazionali di calcio femminile

(di Lorenzo Vulpis) – Il calcio femminile sta riscontrando un’importanza mediatica sempre più rilevante e il Campionato mondiale di calcio femminile 2019 che si terrà in Francia (calcio d’inizio il 7 giugno) sarà un’ulteriore occasione di crescita a livello internazionale.

Un tema che viene spesso affrontato è tuttavia quello riguardante gli stipendi e i premi sportivi che le calciatrici percepiscono e che sono notevolmente inferiori rispetto a quelli, ad esempio, delle nazionali maschili.

Basti pensare alla differenza tra i montepremi della Coppa del mondo maschile e femminile. Mentre quest’ultima ha un montepremi di 30 milioni di dollari, con un premio finale alla nazionale vincente di 4 milioni di dollari, la Coppa del mondo maschile di Russia 2018 aveva un montepremi di 400 milioni di dollari, 38 dei quali percepiti dalla Francia campione del mondo.

Cifre che aumenteranno ulteriormente in occasione dei Mondiali in Qatar del 2022, toccando i 440 milioni di dollari.

Proprio per questo motivo sono state mosse diverse proteste dalle federazioni di diversi paesi e la più incisiva è stata quella del Professional Footballers Australia (PFA), il sindacato dei calciatori australiani, che ha chiesto alla FIFA di garantire lo stesso montepremi sia alle squadre della Coppa del Mondo femminile che a quelle della competizione maschile.

Il PFA ha scritto una lettera all’organismo del calcio mondiale ponendo diverse domande sul tema e avanzando alcune richieste, tra cui quella di raddoppiare il montepremi per la Coppa del mondo di Francia 2019 da 27 milioni di dollari a 57 milioni di dollari.

Questa campagna ha ricevuto il sostegno di FifPro, l’organismo di rappresentanza internazionale per i calciatori. Proprio negli ultimi giorni alcuni esponenti di FifPro hanno dichiarato che la FIFA ha ascoltato le richieste del PFA ed è intenzionata a rinegoziare i termini dei montepremi per le nazionali femminili al termine della Coppa del mondo femminile 2019.

Le parti si incontreranno al termine della competizione – si legge nella lettera – “per discutere su come realizzare pienamente gli impegni statutari, normativi e politici della Fifa in materia di non discriminazione e nel rispetto dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale per i calciatori e le calciatrici”.
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Lorenzo Vulpis

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