Il calcio in soccorso della lotta all’inquinamento ambientale
(di Gregorio Scaglioli) – Il tema della sostenibilità ambientale e dell’inquinamento sta diventando centrale non solo nel “dibattito politico”, ma anche in quello sportivo: gli organizzatori dei maggiori eventi stanno progettando, da tempo, soluzioni ad impatto ambientale zero per sensibilizzare il pubblico e ridurre l’inquinamento.
Un esempio è quello della Johan Cruijff Arena, nel quale gli oltre 53mila seggiolini sono stati venduti per ottenere fondi per beneficienza a sostegno della fondazione Ajax e sono stati sostituiti da sedili di plastica riciclata e raccolta anche dagli oceani; in Italia è stato fatto lo stesso nello stadio del Pontedera, squadra di Lega Pro.
La plastica rappresenta uno dei maggiori problemi di inquinamento poiché corrisponde all’80% dei rifiuti abbandonati negli oceani (fonti della Commissione Europea), proprio per questo il marchio Adidas nel 2018 ha iniziato una collaborazione con l’organizzazione ambientale «Parley for the Oceans» che ha permesso la creazione di un kit realizzato interamente in plastica riciclata ed utilizzato dai giocatori del Real Madrid; l’azienda tedesca vorrebbe espandere l’utilizzo della plastica riciclata in tutta la sua linea produttiva.
Il riciclaggio è stato protagonista anche ai Mondiali di Russia 2018, lo sponsor ufficiale del torneo Budweiser ha collaborato con il comitato organizzatore locale per trasformare 50mila tazze di birra offrite come gadget durante la manifestazione in un campo da calcio.
I prossimi Europei del 2022 daranno alla UEFA l’occasione per promuovere altre iniziative ecosostenibili e di sensibilizzazione all’ambiente nei 12 Paesi ospitanti.
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